TECH | 21 Set 2017

10 minuti con gli Open Data

Quali risorse consultare in pausa caffè per saperne di più sui dati aperti?

Quanto dura il tempo di un caffè? 10 minuti? E in 10 minuti possiamo sbirciare qualche profilo Twitter, dare uno sguardo a una newsletter che potrebbe contenere qualche articolo di nostro interesse o che ci potrebbe aiutare a capire meglio un termine letto, sentito, conosciuto ma superficialmente.

In 10 minuti, quindi, se vogliamo curiosare leggendo qualche news o qualche tweet dal nostro smartphone possiamo un po’ per giorno apprendere qualcosa di nuovo e interessante.

Partiamo, allora, con il suggerire un caffè in compagnia degli Open Data, ovvero i famosi dati aperti di cui tanto si è parlato e si parla e che vanno conosciuti attraverso progetti interessanti realizzati in giro per il mondo, che aiutano a comprenderne il potenziale in termini di occasioni di business.

Quali newsletter?

Per restare aggiornati sul tema Open Data ci si può iscrivere sicuramente ad alcune newsletter periodiche come quella dell’European Data Portal, della fondazione no-profit Open Knowledge Foundation a sostegno della diffusione della conoscenza e quindi dell’apertura dei dati  o quella dell’Open Data Institute.

Quali blog?

Sicuramente quello del Governo UK, che permette di restare aggiornati sul lavoro svolto dagli inglesi rispetto all’apertura dei dati e alle diverse applicazioni sperimentate. Interessante il Data blog The Guardian, dove sono pubblicati esempi d’uso di dati, anche di tipo aperto, che mettono in evidenza quanto interessante possa essere il Data Journalism.

Non un blog ma un gruppo quello italiano Spaghetti Open Data, con discussioni da seguire e alle quali poter partecipare anche ponendo domande. Qui i membri della community discutono di problematiche specifiche riferite alla pubblicazione e all’uso degli Open Data.

Quali profili Twitter?

Per completare la “sbirciata” in pausa caffè, si può poi fare un giro su Twitter seguendo alcuni profili come quelli della stessa organizzazione no-profit citata prima Open Knowledge Foundation o di Open City, account di un gruppo di volontari che realizzano web app basate su Open Data e che intendono così promuovere trasparenza e maggior efficienza dei servizi pubblici.

Da tenere in considerazione il profilo del Governo americano dedicato agli Open Data, o il Data Driven Journalism che promuove il riuso di Open Data e non solo per raccontare attraverso questi cosa succede in Europa e nel mondo.

Profili personali da poter seguire, invece, sono quelli del fondatore di Open Knowledge Foundation Rufus Pollock, di Jeni Tennison, Wendy Carrara, Amanda, Mark Headd, Derek Eder. A livello italiano Daniele Crespi, Maurizio Napolitano o Giuseppe Sollazzo.

 

Il caffè è probabilmente finito prima di aver avuto il tempo di leggere tutto!

Ma i caffè si possono replicare durante il giorno e magari 10 minuti per qualche tweet, una news o un aggiornamento, quando sappiamo dove andare a cercare, siamo ora in grado di trovarli.

Sonia Montegiove – Stefano Epifani