TECH | 3 Gen 2020

4 Trend Tecnologici per il 2020

Cosa ci aspetta in ambito digitale nel 2020 su Big Data, AI, pagamenti elettronici e Cybersecurity?

Ad ogni cambio di anno si parla di trend. Gartner, per esempio, per il 2020 ha previsto diverse cose che faranno tendenza, dividendole tra umano centriche e “smart spaces”. Per le prime, si prevede un futuro fatto di iperautomazione, multiexperience, democratizzazione delle competenze, trasparenza e tracciabilità e aumento delle capacità umane; mentre nella categoria “smart spaces” rientrano il Cloud, la Blockchain, la sicurezza dell’Intelligenza Artificiale, la robotica e il potenziamento dell’edge computing.

Noi abbiamo chiesto ai nostri visionist di prevedere cosa accadrà nell’anno che verrà e abbiamo individuato quattro argomenti che sicuramente “terranno banco”.

Pagamenti Digitali

“I pagamenti digitali – afferma Attilio Serrone, Responsabile della Direzione Pagamenti di Engineering – sono già adesso molto diffusi e lo saranno sempre di più in futuro. Nonostante il contante tenga ancora, le nuove generazioni prediligono già adesso i pagamenti digitali, mobile app e modalità di pagamento proximity, pertanto è solo questione di tempo a mio avviso. Non c’è più per esempio il timore che c’era un tempo nel pagare tramite carta di credito acquistando on line e si comincia a comprendere la grande comodità di pagare senza mettere mano al portafoglio. Questa è la modalità che a mio avviso si affermerà di più nel 2020: pagamenti da smartphone o altri dispositivi che bypassano il gesto del dare qualcosa a qualcuno, che rappresenta una barriera agli acquisti. L’approvazione del Decreto Legge 124 lo scorso ottobre, ha poi introdotto una serie di novità in Italia che contribuiranno a diffondere ancora di più i pagamenti digitali. Il 2020 quindi ci porterà verso una cashless society”.

Cybersecurity

“Per il 2020 – afferma Roberto Mignemi, CEO di Cybertech – trend rivoluzionari non ne vedo in tema di Cybersecurity. Credo che sarà proprio la sicurezza a riaffermarsi come tema fondamentale da affrontare per aziende, PA, organizzazioni in genere. I temi che si svilupperanno di più saranno, a mio avviso, quelli legati alla sicurezza del codice, alla gestione e al monitoraggio dei perimetri aziendali e alla sicurezza industriale. Di sicurezza del codice si è parlato molto, ma c’è ancora molto da fare. Nonostante anche il GDPR, infatti, preveda la sicurezza by design e by default del codice, su questo si interviene poco. Se si riscrivesse il codice delle applicazioni, tenendo conto dei principi di sicurezza, si avrebbe un impatto importante sul tema, in particolare in Pubblica Amministrazione. Oltre al codice c’è poi sicuramente la parte riferita al monitoraggio e alla gestione della sicurezza che può essere appaltata all’esterno o gestita internamente ma che di sicuro non può essere trascurata. Ultima, ma non ultima, la sicurezza industriale che riguarda non solo i grandi player, ma anche per esempio il settore manifatturiero che presenta, in generale, al momento diverse criticità”.

Big Data

“Al di là dell’ancora vivo fermento delle tecnologie – commenta Grazia Cazzin –  il Big Data è ormai un trend consolidato per il quale la parola chiave del 2020 mi sembra essere “ibrido”.  Sicuramente si ibridano le infrastrutture (on-premise, on-cloud, misto) ma anche le architetture dati, dove data lake, noSQL, sistemi di indicizzazione, DWH (con le sue molte accezioni) e stream RT si combinano tra loro in architetture variegate, con meno struttura e più elasticità. La data architecture va oltre la singola tecnologia e deve supportare una data strategy per modelli di business in evoluzione, che si stanno ri-orientando su trend digitali anche nel B2B (smart city, smart agricolture, smart energy, in-home health care e molto altro). In una logica sempre più a servizio, anche i team e i modelli di sviluppo diventano ibridi: si sfumano i confini tra un ingegnere del software, un data scientist, uno sviluppatore BI o un esperto di comunicazione e gli sviluppi custom si ibridano con componenti PaaS, sovrapponendo sempre più la visione del data lake a quella del cloud”.

Intelligenza Artificiale

“La progressiva digitalizzazione delle attività svolte dall’uomo, la pervasività di dispositivi e sensori interconnessi con la conseguente disponibilità di dati unita alle crescenti capacità computazionali – commenta Marco Penovich, Head of Data & Analytics a Engineering – permettono affrontare l’analisi di questa complessa mole di informazioni restituendo deduzioni nel momento in cui servono. AI è il permettere ai dispositivi di comportarsi intelligentemente, comprendendo comportamenti, prevedendo fenomeni, ottimizzando risorse, fornendo risposte a specifici problemi. Le tecniche di Advanced Analytics con Machine Learning e Deep Learning permettono di apprendere dai dati, tutti i dati, continuamente, semplicemente come un essere umano non può fare. Il risultato sono applicazioni volte a ridisegnare la qualità delle nostre vite, con mezzi più sicuri che guidano autonomamente, con diagnosi accurate e piani di cura personalizzati, con l’attenzione agli sprechi e alla qualità delle catene agro-alimentare o, cambiando ambito, fornendo servizi a valore aggiunto nella vita quotidiana come in una abitazione dove, a partire dal consumo al contatore, si identificano gli apparecchi presenti anticipandone i malfunzionamenti, gestendone i consumi anomali o prevedendo rifornimenti automatici così da liberare tempo per attività più appaganti. Ciò che il 2020 ci riserverà sarà una maggiore decentralizzazione dell’intelligenza, perché ogni dispositivo disporrà di una propria capacità di fornire intelligenza in tempo reale inglobando modelli analitici e processandoli in locale; una democratizzazione dell’AI con la sempre maggior diffusione di strumenti facili da utilizzare con interfacce che semplificano la matematica sottostante, agevolate anche dalla adozione del cloud computing; e una AI pervasiva in ogni ambito”.