SOCIETY | 29 Nov 2019

5 modi per “aumentare” le città

Trasformare con le nuove tecnologie le città in luoghi sicuri, sostenibili e interattivi. Creando Augmented City che diventano ecosistemi digitali in grado di migliorare la vita dei cittadini.

Milano è la città più smart d’Italia per il sesto anno consecutivo, secondo i dati presentati in questi giorni della ricerca Icity Rank 2019 di FPA, realizzata sui 107 Comuni capoluogo della penisola. A seguire ci sono Firenze e Bologna, mentre Roma resta al 15° posto. A occupare le posizioni più basse della classifica sono le città del Sud. I primi 20 capoluoghi in classifica, infatti, appartengono alle aree centro-settentrionali, mentre sono al Nord le città che hanno guadagnato più posizioni rispetto al 2018. Bisogna scendere fino al 37° posto per trovare in classifica il primo centro del Meridione e isole: Cagliari, che guadagna sei posizioni rispetto al 2018.

A rendere le città smart, come indicato anche dalla ricerca, sono le tecnologie digitali come IoT, Big Data e Intelligenza Artificiale, che consentono di migliorare diversi aspetti di gestione e quindi la vivibilità delle città. Ma il concetto di Smart City si può ancora ampliare, per arrivare a quello di Augmented City, ovvero ecosistemi digitali sviluppati grazie a sinergie pubblico-privato utili a trasformare singole iniziative di innovazione in opportunità per migliorare la qualità della vita nei centri urbani.

“La tecnologia – afferma Stefano De Capitani, Presidente di Municipia SpA, nel White Paper pubblicato di recente da Engineering proprio sull’Augmented City –  non rappresenta un fine, ma uno strumento per abilitare la Trasformazione Digitale dell’Augmented City in tutte le sue aree”.

Le 5 aree dell’ecosistema tecnologico delle Città Aumentate

Nel White Paper di Engineering vengono individuate 5 aree in cui è necessario agire per “aumentare”, migliorandolo, l’ecosistema urbano:

Sostenibilità. Il termine sostenibilità, nel caso delle città, non è riferito solo ad ambiente, ma anche a sostenibilità economica, ovvero alla possibilità per una Pubblica Amministrazione di abilitare i processi di innovazione grazie a investimenti in tecnologie digitali. La stessa ricerca ICity Rank 2019 ha analizzato la solidità economica dei Comuni capoluogo per valutarne consistenza economica, creazione di opportunità di lavoro, innovazione del sistema imprenditoriale e produttivo, individuando Milano come realtà italiana economicamente più solida, capace di affiancare ai tradizionali livelli elevati di produzione di reddito e consistenza imprenditoriale una forte concentrazione di esperienze innovative. Sostenibilità per le “Città Aumentate” è anche capacità di attivare strumenti di coesione e creazione (o ricostruzione) di rapporti di fiducia dei cittadini verso l’amministrazione con l’obiettivo di coinvolgerli nei processi partecipativi.

Sicurezza. Tra i temi più discussi anche sui social network, la percezione della sicurezza da parte di chi abita le città può sicuramente essere affrontato in maniera più semplice grazie al digitale. La prevenzione di situazioni di rischio, per citare un aspetto della sicurezza, è possibile attraverso l’utilizzo di diverse tecnologie quali IoT, Big Data e Intelligenza Artificiale, in grado di realizzare un sistema attivo di monitoraggio e di predizione. In pratica, come si legge anche nel White Paper, “governare una moltitudine di dati e situazioni per rispondere alle esigenze del territorio e di chi lo vive, approcciando il tema con una visione non generalista ma organica, e uno strumento di governance a livello locale che trovi la sua specifica competenza nell’ambito comunale, così da mettere al centro il ruolo e la responsabilità fondamentale degli enti locali, gli amministratori, e valorizzare l’indispensabile rapporto di prossimità con i cittadini“.

Mobilità. Tutti i centri urbani affrontano i temi legati all’accesso, al transito e alla sosta con una crescente sensibilità verso ambiente, sicurezza e, in generale, mobilità e vivibilità. Valorizzare i dati e le informazioni per consentire decisioni basate sui dati consente di ripianificare i sistemi di mobilità in maniera razionale, efficace, efficiente e sostenibile, ottimizzando l’uso e lo sviluppo delle risorse economiche, umane e ambientali. In Icity Rank 2019, dove sono stati valutati 19 indicatori utili a valutare la mobilità sostenibile, è ancora Milano a guidare la classifica, grazie alla sua rete di trasporto pubblico e alla diffusione dei servizi di car sharing. Tra le prime dieci città anche altri quattro centri metropolitani: Venezia, Firenze, Torino e Bologna.

Interattività. Ogni soggetto che popola la città, dal singolo cittadino all’impresa, ha bisogno di comunicare e interagire in modo semplice e veloce con gli amministratori. La semplificazione del rapporto con il pubblico per l’utilizzo dei servizi non solo aumenta il grado di interattività, ma aumenta il grado di affidabilità, semplicità e trasparenza della PA. Per fare questo, occorre “creare un modello di servizio pubblico digitale circolare che, oltre a migliorare la qualità della vita del cittadino, produce risparmio economico ed efficienza amministrativa per la PA, che utilizzando i task-service (PagoPa, CIE, Spid) realizza la transizione verso una Trasformazione Digitale “end-to-end”, fruibile in modalità SaaS, secondo quanto previsto da AgID, e in una logica di pay per use”.

Welfare. Le città diventano “aumentate” se sono in grado di mettere in campo un insieme di azioni tese a offrire ai cittadini sostegno e ausilio in funzione dei propri bisogni e delle proprie possibilità e capacità. La qualità della vita dei cittadini, infatti, è strettamente legata ai bisogni di salute, di assistenza, di socializzazione e di qualità dell’ambiente, ai quali si può rispondere in modo efficiente grazie all’impiego delle tecnologie. Firenze, Milano e Bologna, secondo Icity Rank 19, sono le prime tre città per “qualità sociale”, dimensione per la quale sono stati valutati gli ambiti di povertà ed esclusione sociale, istruzione e capitale umano, attrattività artistico-culturale. Dalla classifica emergono per questo indicatore anche città di media dimensione quali Pisa, Trento, Parma, Udine, Siena e Verona in particolare per innovative modalità di intervento, caratterizzate da una maggiore integrazione tra attori istituzionali e sociali e dall’impiego delle tecnologie.