MARKET | 23 Ott 2019

AR e VR: chi ci investirà e perché?

Investimenti in crescita per Realtà Aumentata, Realtà Virtuale e Mixed Reality, tecnologie abilitanti in grado di riconfigurare processi e procedure di business.

I dispositivi in grado di liberare le mani e potenziare le capacità operative di diverse tipologie di lavoratori sembrano destinati a una grande diffusione nelle aziende e, come gli smartphone qualche anno fa, a rivoluzionare il parco dei device aziendali e il nostro modo di lavorare. Ad affermarlo Daniela Rao, senior director research & consulting di IDC Italia, che commenta i dati di IDC in merito a Realtà Aumentata e Virtuale, per le quali è previsto un incremento della spesa europea dagli 1,06 miliardi di dollari del 2017 a 16,84 miliardi di dollari del 2022, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 74%.

Seppure continuino a rappresentare nicchie nel mondo dei device aziendali – continua Rao –, i dispositivi di Realtà Aumentata e Realtà Virtuale (occhiali, visori, caschi) attraggono attenzione e investimenti anche in Italia e soprattutto fanno segnare ritmi di crescita molto elevati. Nello specifico, il mercato business AR/VR in Italia assorbe una spesa 2019 di 14 milioni di euro, in crescita del 133% rispetto all’anno precedente e con una previsione di crescita per il 2020 del 310%, che porterà il mercato a superare i 58 milioni di euro.

Quali i settori che investono di più in AR e VR?

IDC prevede che gran parte della crescita degli investimenti in AR e VR sarà guidata dal settore commerciale e pubblico. Nel periodo 2019-2023 si stima che la spesa maggiore sarà sostenuta dai settori finanziario (133,9% CAGR) e infrastrutturale (122,8% CAGR). Lato consumatori, la crescita della spesa è stimata del 52,2%in cinque anni.

I maggiori investimenti entro il 2023 sono previsti in applicazioni per il settore formazione (8,5 miliardi di dollari), manutenzione industriale (4,3 miliardi di dollari) e vendita al dettaglio (3,9 miliardi di dollari). Oltre la metà della spesa per AR e VR sarà assorbita dall’hardware, seguito da software e servizi.

La Realtà Aumentata sta guadagnando quote di mercato grazie alla sua capacità di facilitare le attività, fornire accesso alle risorse e risolvere problemi complessi. Settori come quello manifatturiero, dei servizi pubblici, delle telecomunicazioni e della logistica stanno adottando sempre più la Realtà Aumentata per eseguire attività come assemblaggio, manutenzione e riparazione – ha affermato Marcus Torchia, direttore della ricerca, customer insights & analysis presso IDC.

Dove si investe di più in AR e VR nel mondo?

La Cina è il Paese che vedrà i maggiori volumi di spesa per Realtà Aumentata e Virtuale secondo IDC, seguita dagli Stati Uniti. I due Paesi rappresenteranno insieme quasi i tre quarti di tutta le spesa mondiale da qui al 2023.

L’Europa occidentale sarà il territorio in cui si potrà registrare la crescita più rapida della spesa in AR e VR, con un CAGR a cinque anni del 101,1%.

E in Italia?

Secondo i dati IDC elaborati per Assintel Report 2019, la spesa delle aziende italiane per dispositivi di Realtà Aumentata e Virtuale è ancora molto contenuta, ma è destinata a crescere significativamente superando quella dei consumatori entro pochi anni. Questi dispositivi, che inizialmente hanno attratto soprattutto i consumatori privati, stanno infatti entrando nelle aziende che sempre più spesso li utilizzano per gestire processi interni e servizi rivolti al cliente.

Il mercato AR/VR business per il nostro Paese – continua Daniela Rao – supererà entro il 2020 il valore della spesa dei consumatori privati. Nelle imprese i dispositivi AR genereranno gran parte del valore, mentre la spesa per i device di VR sarà molto più contenuta e questi troveranno applicazioni in attività specifiche quali la formazione, la vendita e le costruzioni. Entro 2,3 anni l’AR cambierà radicalmente il modo in cui i lavoratori interagiscono con le informazioni digitali in alcuni settori a partire dalla sanità e dall’industria manifatturiera. Dall’input al trattamento di informazioni digitali, l’AR consentirà lo sviluppo di nuovi processi di business più efficienti, riducendo gli errori e tempi di esecuzione. L’AR inciderà inoltre sulla capacità dei lavoratori di interagire con oggetti fisici consentendo di associare dati in tempo reale alle macchine utilizzate e guiderà nuovi metodi di collaborazione dove i lavoratori potranno interagire da luoghi diversi in tempo reale su uno stesso progetto.

Perché parlare di AR, VR e MR?

Una risposta alla domanda si trova nell’introduzione al White Paper pubblicato di recente da Engineering, dove si legge che poche sono le tecnologie emergenti in grado di superare la realtà e le limitazioni del mondo fisico. AR, MR e VR cambiano concretamente il modo in cui le persone interagiscono e percepiscono la realtà, perché portano l’esperienza dell’utente a un livello completamente nuovo, riformulano i processi industriali e migliorano l’efficienza generale, aumentando la percezione dell’ambiente circostante, l’esperienza e la soddisfazione del cliente.

 

Sonia Montegiove