Un mercato mondiale per Big Data e Business Analytics (BDA) da 189 miliardi di dollari nel 2019 secondo IDC e un incremento del 12% che porterà a un totale di entrate per BDA nel mondo pari a 274,3 miliardi di dollari. Una crescita costante, rilevata anche negli anni passati, con una previsione, per il periodo 2018-2022, di un tasso di crescita annuale composto a cinque anni (CAGR) del 13,2%.
A crescere, secondo IDC, non solo i ricavi ma anche i dati generati, stimati per il 2018 in 30 zettabyte, quantità triplicata entro il 2023 quando si raggiungeranno i 100 zettabyte.
Cosa fa crescere di più il mercato Big Data e BDA?
Partendo dal presupposto che la trasformazione digitale è fattore abilitante per l’analisi, e quindi l’utilizzo, dei dati nella gestione d’impresa, a registrare maggiori profitti nel mercato BDA è la categoria di servizi IT con 77,5 miliardi di dollari, seguiti da acquisti di hardware ($ 23,7 miliardi) e servizi alle imprese ($ 20,7 miliardi). Le entrate per software di BDA saranno di $ 67,2 miliardi nel 2019, suddivise tra strumenti utili alla generazione di interrogazione dati e reportistica da far utilizzare anche agli utenti finali ($ 13,6 miliardi) e quelli di gestione del data warehouse relazionale ($ 12,1 miliardi). A crescere molto rapidamente le piattaforme in grado di gestire basi di dati non relazionali (34,0% CAGR) e quelle legate alle Intelligenze Artificiali (31,4% CAGR).
Secondo un sondaggio IDC del 2018 realizzato su oltre 2.200 manager e dirigenti, la Data Analytics risultava essere al primo posto tra le tecnologie da introdurre in azienda nel corso dell’anno o nei prossimi due, mentre i Big Data ricoprivano un terzo posto tra nove tecnologie proposte. Da tempo, infatti, le aziende stanno investendo in ricerca con l’obiettivo di applicare la BDA ed avere una maggiore consapevolezza di ciò che accade all’interno dell’impresa, utile a reagire più rapidamente agli eventi interni ed esterni e supportare il decision making.
Quale il rapporto con il Cloud Computing?
La tecnologia Cloud, secondo IDC, è abilitante per la BDA, visto che semplifica l’attività di raccolta e conservazione dei dati tramite soluzioni scalabili, flessibili e spesso più contenute di altre a livello di investimento, anche per le piccole e medie imprese. Il cloud pubblico, infatti, fa registrare una crescita di investimenti nel periodo 2018-23 con un Cagr superiore al 73%.
“Le tecnologie Big Data – afferma Giancarlo Vercellino, associate research director di IDC Italia – possono essere difficili da implementare e gestire in un ambiente tradizionale, on premise. Se si aggiunge a questo la crescita esponenziale dei dati e la complessità e il costo della loro gestione, si può immaginare l’entità della sfida organizzativa. Tuttavia, il cloud può aiutare a superare gli ostacoli. Quando osserviamo i possibili trend per BDA in cloud, i tre principali settori che potranno fruirne sono quelli legati ai servizi professionali, personali e di consumo e media. Insieme a questi, a poter fruire delle opportunità BDA sono anche le aziende più piccole e innovative, che apprezzano l’accesso a tecnologie considerate in passato irraggiungibili a causa dei costi o della complessità IT“.
Dai dati all’Intelligenza Artificiale
Secondo IDC la spesa mondiale per piattaforme software di AI è destinata a crescere da qui al 2023 con un tasso annuo di crescita composto superiore al 35%, andando in questo modo a decuplicare il mercato registrato nel 2018. Se si guardano i dati italiani, oltre il 30% delle grandi aziende sta introducendo in azienda applicazioni che utilizzano Machine Learning e AI.
L’introduzione di sistemi di Intelligenza Artificiale, secondo IDC, allevierà un po’ il carico di lavoro portato avanti da figure professionali specializzate nella gestione dei dati come amministratori di database, data engineer, data scientist e sviluppatori di BI, consentendo alle aziende di ottimizzare la forza lavoro e rendere più innovative le fasi di sviluppo e distribuzione di nuove applicazioni, prodotti e servizi basati sui dati.
Tutti pronti per ecosistemi digitali basati sui dati?
“Big Data, Analytics e Cloud – risponde Grazia Cazzin, direttrice dei Knowage Labs e responsabile dell’offerta del Centro Competenza Big Data di Engineering – rappresentano oggi un combinato di tecnologie, architetture e sistemi reciprocamente abilitanti e qualificanti. Si tratta di mercati molto legati, la cui crescita combinata testimonia la maturità non solo dell’offerta della BDA ma anche della domanda, ormai consapevole di come ciò che fino a qualche anno fa poteva essere un ostacolo alle azioni più innovative (mancanza di dati, difficoltà di approvvigionamento di macchine adeguate, carenza di skill) è ormai ampiamente superato.
Anche la soglia di ingresso alla realizzazione di modelli di Machine Learning e AI si è molto abbassata, grazie all’ampia e diffusa disponibilità di risorse open source e di knowledge base aperte. Questo però non deve far pensare che il mercato dei servizi basati su ML e AI sia riducibile a un’offerta da scaffale. Sia la declinazione applicativa per iniettare intelligenza nei nuovi processi digitali, che la qualità dei risultati e l’usabilità finale nella quotidianità di non addetti al lavoro (su cui si gioca il ritorno degli investimenti prospettati), dipendono molto dalla capacità di trattare le molte particolarità dei singoli contesti”.