Nell’era dell’industria dei Big Data, il concetto di trasparenza si evolve e prende in considerazione strumenti di registrazione più efficienti. Tra tutte le tecnologie abilitanti della Digital Tranformation, la Blockchain promette un salto di qualità in tema di tracciabilità, controllo pubblico e sicurezza di qualsiasi attività.
Secondo le stime dell’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano, attualmente nel mondo sono operative oltre 800 Blockchain in diversi settori, dalla finanza all’automotive, dai trasporti marittimi all’agroalimentare. Nonostante la popolarità raggiunta, però, la sua applicazione risulta essere ancora poco sfruttata non essendo di così facile comprensione per i soggetti pubblici e privati che ne potrebbero utilizzare le enormi potenzialità e vantaggi.
Cos’è Blockchain?
La Blockchain può essere definita un registro digitale aperto e distribuito in cui poter inserire e reperire tutte le informazioni relative alle azioni e i processi che hanno portato alla creazione di un prodotto o di un servizio, a supporto di tutti gli attori della catena del valore. Non essendo modificabile ex post e dunque non essendo soggetto a falsificazioni, tale registro digitale delle azioni migliora la trasparenza, l’efficienza delle transazioni commerciali, la conformità e consente un pieno monitoraggio e la tracciabilità dei prodotti a tutti coloro che desiderano prenderne conoscenza nel caso questa sia una Blockchain di tipo pubblico.
Quali i vantaggi?
Il registro è suddiviso in blocchi collegati tra loro e resi sicuri mediante l’uso della crittografia. Per avere il controllo del sistema della Blockchain e fare un’eventuale modifica è necessario avere una percentuale del controllo del potere di calcolo, che varia a seconda della tipologia di Blockchain considerata. Pertanto, una volta inserite le informazioni all’interno di questo sistema, non è più possibile apportarvi modifiche né tanto meno eliminarle, a meno di non invalidare l’intera struttura. Oltre a garantire la totale assenza di manipolazione dei dati, questo permette di tutelare e fidelizzare il consumatore o utente finale, rispondendo alla richiesta di maggiore trasparenza da un lato e alla mancanza di fiducia dall’altro. Per tali motivi la Blockchain è considerata paragonabile alle banche dati e ai registri gestiti in maniera centralizzata da autorità riconosciute e regolamentate come le Pubbliche Amministrazioni, le banche, le assicurazioni, gli intermediari di pagamento, e ne rappresenta un’alternativa in termini di sicurezza, affidabilità e costi.
Quanti tipi di Blockchain?
Esistono diverse varianti delle Blockchain. Una delle prime differenze tra le varie opzioni riguarda la validazione: se quest’ultima è affidata a un meccanismo di consenso distribuito su tutti i nodi della rete, si parla di piattaforma pubblica (che comprende quella originaria del Bitcoin e delle altre cosiddette “permissionless”, tra cui Ethereum), in cui i nodi stessi sono anonimi. Se invece la validazione è affidata ai soli nodi autorizzati, si parla di Blockchain di tipo “permissioned”, una piattaforma privata. Entrambe però presentano delle limitazioni. Nel primo caso, secondo gli addetti ai lavori, la lentezza del processo di validazione la renderebbe poco efficiente, mentre nel secondo modello il punto debole viene identificato nella presenza di una capofila che decide chi può immettere i dati e, inoltre, nel fatto che tutti i soggetti sono noti.
Quali gli impatti di Blockchain nel lavoro?
La Blockchain sicuramente impatterà profondamente l’organizzazione del lavoro. Avere un registro immodificabile implicherà la possibilità di tracciare le attività effettivamente svolte. Una best practice che garantirà una maggiore obiettività nella valutazione del lavoratore, che sarà giudicato per quanto effettivamente fatto (nel bene e nel male). Applicazioni naturali saranno nelle catene di montaggio, nella produzione e manutenzione di software, nella logistica, nel trasporto di merci deperibili/pericolose. Ossia in tutti i mestieri dove è importante sapere chi ha fatto cosa.
Altro impatto significativo si avrà in alcune professioni, come quelle ad esempio che chiedono un’autorità garante tipo le attività notarili o contrattuali (molti contratti saranno firmati online). La Blockchain modificherà anche i lavori in cui si chiede la conservazione di dati più o meno sensibili (cartella medica, catasto).
Infine, la Blockchain aprirà anche prospettive relative al business reputazionale: essendo i registri immutabili sarà facile inserire nella logica da “tripadvisor” anche nuovi beni/servizi. Si misurerà la “reputazione” del gioielliere come quella dell’avvocato. La reputazione diverrà un asset tangibile e misurabile.
Vincenzo Vespri