Chiara Russo è quella che si chiamerebbe un’ing, con l’apostrofo. Laureata in ingegneria informatica, dal 2011 è CEO e co-founder di Codemotion, una startup nata dall’incontro con la sua socia, psicologa appassionata di tecnologia, Mara Marzocchi. “Con Mara – racconta Chiara Russo – organizzavamo nel nostro tempo libero, visto che lavoravamo entrambe, alcuni eventi legati al software development, alla programmazione. Lo facevamo per passione e divertimento, anche di notte, pur essendo entrambe molto impegnate. E dopo essere andate avanti in questo modo per diverso tempo, abbiamo deciso di licenziarci e investire tutto su Codemotion. Adesso posso dire con grandi risultati e soddisfazione”.
Da allora di passi avanti ne sono stati fatti molti, visto che Codemotion oggi non è più solo una conferenza, ma una piattaforma multichannel che, da un lato, supporta gli sviluppatori nella loro crescita professionale e dall’altro aiuta le aziende a ingaggiare gli sviluppatori. La conferenza è diventata la più grande in Europa e della community fanno parte circa 570mila developer e più di 300 aziende come clienti. Le conferenze sono organizzate in 5 Paesi, si contano decine di hackathon organizzati e molteplici professionisti formati.
“Codemotion – continua Chiara Russo – è una impresa che cresce in modo costante, è attrattiva e raccoglie investimenti anche internazionali. In questo anno abbiamo raggiunto 4 milioni di fatturato e abbiamo previsto per il prossimo di arrivare a 6,5 milioni. Gli investimenti complessivi sfiorano i 6 milioni e da noi lavorano oggi 54 persone. Credo di essere davvero fortunata, perché faccio un lavoro che mi appassiona e diverte per cui, nonostante la fatica e i tanti momenti difficili, vista la crescita e il successo che stiamo ottenendo anche a livello internazionale, posso dire che quando con Mara abbiamo deciso di dare vita a questa startup abbiamo fatto qualcosa di giusto”.
Perché per gli sviluppatori è importante “fare community”?
“Codemotion oggi è un punto di riferimento per sviluppatori in Italia, Spagna, Paesi Bassi e Germania e puntiamo, entro il 2021, a raggiungere la leadership europea. Nel corso di questo anno vorremmo ampliare la nostra comunità di sviluppatori, tanto che stiamo investendo molto sulla internazionalizzazione. Questo perché i developer hanno la necessità di confrontarsi, potersi scambiare materiali e avere quindi un “posto” in cui farlo perché fa parte della loro formazione e crescita professionale. Poter affiancare le persone che scrivono codice sia in presenza che on line è chiaramente un valore aggiunto: gli sviluppatori possono non solo entrare in connessione con le aziende, ma fruire di una piattaforma che offre contenuti, formazione e opportunità di crescita professionale”.
Forse per la tua storia professionale, c’è una attenzione rispetto alle attività che fate per avvicinare le ragazze al digitale. È così?
“Sicuramente. Io e Mara siamo la dimostrazione vivente che si può lavorare nel settore digitale senza rinunciare alla propria femminilità e potendo conciliare la propria vita professionale e personale. Ci piacerebbe che fossero molte di più le ragazze che si avvicinano a professioni legate alle tecnologie digitali e anche per questo organizziamo attività con bambini e ragazzi finalizzati ad avvicinarli al coding e al pensiero computazionale. E ogni volta che lo facciamo dobbiamo in qualche modo lottare con gli stereotipi, con famiglie condizionate da pregiudizi che, per esempio, evitano di iscrivere una bambina a un corso di coding, ma magari iscrivono il fratello. Le attività che abbiamo proposto in questi anni vogliono far capire alle bambine che programmare è divertente, richiede creatività, e soprattutto, guardando al futuro, offre opportunità di lavoro. Non è possibile che oggi solo il 13% dei laureati in computer science a livello mondiale sia donna, e solo 1 su 3 continui a lavorare nel settore dopo la laurea”.
Quali sono state le difficoltà incontrate da imprenditrice e come le hai superate?
“Dopo un solo anno dalla fondazione di Codemotion è nata mia figlia Margherita: sicuramente conciliare l’ambito familiare con quello professionale è sempre complesso, ma guidare una realtà internazionale e in costante crescita come la nostra è una sfida per tutti e, onestamente, il fatto di essere donne non è stato di alcun ostacolo. È vero che non sono molte le storie di successo al femminile, spesso mancano i role model di donne che possano essere d’esempio per stimolare e supportare l’azione di altre donne. Mi piacerebbe in questo senso che la storia di Codemotion possa essere di ispirazione alle tante donne che vorrebbero avvicinarsi al mondo dell’imprenditoria. Ci vuole tanta organizzazione e tanta forza di volontà, certamente, ma si può fare”.
Quale consiglio ti sentiresti di dare oggi a una ragazza che vuole lavorare in questo settore?
“Prima di tutto la inviterei a provarci! Innovazione tecnologica e digitalizzazione sono il cuore di quella trasformazione che sta attraversando ogni settore lavorativo. Il ruolo delle competenze software è centrale per generare crescita nel mercato e cruciale per aumentare la competitività di qualunque azienda. È impossibile pensare che le donne siano tagliate fuori da un’opportunità di lavoro e di carriera così importante: al contrario, il digitale rappresenta davvero la chiave di accesso alle professioni del futuro e in Codemotion stiamo lavorando esattamente in questa direzione”.
Sonia Montegiove