Lo scorso settembre, il numero del New Yorker dedicato alla tecnologia aveva la firma in copertina di Christoph Niemann e ritraeva un uomo che finiva col diventare un tutt’uno con il suo computer. Nessun paradosso evolutivo alla Black Mirror ma un invito alla riflessione. In che modo le nuove tecnologie stanno influenzando la nostra vita? E in che direzione stiamo andando?
Domande cruciali alle quali risponde in qualche modo il Manifesto di Municipia dedicato alla realizzazione dei nuovi centri urbani al servizio delle persone: tecnologici, resilienti e allo stesso tempo inclusivi. La “città aumentata”, appunto, in cui viene “aumentato” l’utilizzo del tempo e dello spazio da parte delle persone, migliorandone la qualità della vita con progettualità caratterizzate da una solida sostenibilità economica e finanziaria.
Una visione nuova che può concretizzarsi ogni giorno su più fronti con l’uso delle nuove tecnologie: dal tempo ridotto nel traffico alla ricerca di un parcheggio grazie ai sensori, alla prevenzione dei crimini attraverso l’analisi dei Big Data, alla realtà aumentata applicata alla gestione dei servizi welfare. E ancora, la semplificazione dei pagamenti dei tributi e delle pratiche amministrative online che eliminano la burocrazia inutile, che fanno evitare lunghe file agli sportelli, che agevolano il lavoro dei dipendenti comunali e consentono agli utenti di interagire direttamente con la Pubblica Amministrazione locale ricevendo risposte immediate sul proprio PC o smartphone.
Raccontare il cambiamento
Un cambio di paradigma nel rapporto tra Istituzione e cittadino ma soprattutto dal punto di vista della comunicazione e della “narrazione” della città all’esterno. Perché, come sottolineato nel Manifesto, “se la Pubblica Amministrazione non riesce a raccontare questo cambiamento che sta realizzando, allora è un po’ come se questo cambiamento in realtà non avvenisse affatto”. Una PA trasparente e inclusiva, invece, deve essere a portata di mano, aperta all’ascolto e al dialogo, senza avere paura del confronto. Un contributo fondamentale in questa direzione è dato anche dall’uso crescente dei nuovi strumenti di comunicazione come il Web, le chat e i social network, oltre che dall’Intelligenza Artificiale per contrastare, ad esempio, il propagarsi delle fake news. Ci sono centinaia di buone pratiche in tutta Italia, ma sono ancora poche rispetto alle richieste degli utenti.
Le persone al centro dell’Augmented City
Questa evoluzione tecnologica ha messo le persone al centro dell’intero sistema. Dal ruolo passivo del passato, con le scelte calate dall’alto, sono diventate parte attiva di un processo a dir poco rivoluzionario, con spinte propositive che arrivano dal basso, dai cittadini, dalle associazioni di categoria, dalle imprese che ogni giorno vivono la città, chiedono servizi efficienti, più semplificazione, trasparenza e maggiore sviluppo economico.
La “città aumentata” del Manifesto di Municipia disegna proprio questo percorso e il suo punto di arrivo. Un percorso dove, per rispondere alla “provocazione” grafica di Niemann, la macchina non è destinata a diventare un tutt’uno con l’uomo. Nessun elemento sostituisce l’altro. L’innovazione tecnologica si pone invece al servizio dell’uomo, ne aumenta le capacità (compresa quella della PA locale di prevenire anziché tamponare le emergenze) e risponde ai suoi bisogni in un momento storico-sociale in cui assistiamo ogni giorno al collasso dei servizi pubblici primari. È questo il volto umano della tecnologia. Un’Augmented City pensata dalle persone per le persone.
Alessia Freda