SOCIETY | 21 Mar 2017

CLIPS: nuovo approccio per l’erogazione di servizi in PA

Il ruolo di Cloud e Open Data nella trasformazione digitale della PA: lesson learned dal progetto Clips

Il settore pubblico si trova ad affrontare nuove sfide economiche e demografiche che richiedono maggiore efficienza ed efficacia da parte delle Pubbliche Amministrazioni. “Do more with less” – “massima resa con il minimo sforzo” – è diventato un mantra, sostenuto dalla Commissione Europea, che ben sintetizza l’obiettivo che le Pubbliche Amministrazioni si prefiggono in un contesto di progressiva riduzione delle risorse economiche disponibili e in presenza di comunità di utenti sempre più esigenti in termini di servizi offerti. Per ottenere la “massima resa con il minimo sforzo”, però, le Pubbliche Amministrazioni dovranno necessariamente aprire le porte ad approcci innovativi per l’erogazione di servizi a valore aggiunto.

In questo contesto si inserisce CLIPS, CLoud approach for Innovation in Public Services, un progetto di ricerca finanziato nell’ambito del settimo programma quadro della Commissione Europea 2007/2013.

L’approccio proposto da CLIPS

Durante il progetto, terminato lo scorso luglio, è stato sviluppato e sperimentato un nuovo approccio, tanto metodologico quanto tecnologico, basato sul cloud e il mashup di dati e orientato alla creazione di un ecosistema di servizi pubblici cross-border, in cui le esperienze e i risultati maturati nell’ambito di una singola municipalità diventano patrimonio riutilizzabile per altre.

Ecco i punti salienti dell’approccio CLIPS:
Co-innovazione. La PA, le PMI (Piccole e Medie Imprese) e i cittadini cooperano (Public Private People Partnership) nel concepimento e nello sviluppo di nuovi servizi publici, cloud based, attivando un processo di innovazione partecipativa che supporta la creazione di servizi pubblici più rispondenti alle reali necessità degli utenti finali.
Micro-servizi. La co-innovazione è resa possibile dall’applicazione di un approccio basato su micro-servizi, ossia servizi che eseguono piccole funzionalità e che, per tale caratteristica, si possono condividere e quindi combinare tra loro per creare dei servizi più complessi, proprio come si combinano mattoni Lego per la creazione di opere più articolate.
Collaborazione. La collaborazione PA-PMI-cittadini vede le PMI e i cittadini svolgere un ruolo attivo nel disegno e lo sviluppo di servizi di pubblica utilità. Il progetto ha, infatti, sperimentato uno strumento ICT che dà la possibilità anche a non esperti di linguaggi di programmazione di dare il proprio contributo alla creazione di servizi, semplificandola attraverso un approccio visuale per il mashup (composizione manuale) di dati provenienti da altre risorse disponibili: web service e Open Data.
Condivisione. I servizi creati vengono pubblicati su un marketplace che in CLIPS è transfrontaliero creando un patrimonio comune tra le città che hanno l’opportunità di riutilizzare i servizi sviluppati per altre Pubbliche Amministrazioni.
Autenticazione. La definizione dei servizi non può prescindere dalla regolamentazione eIDAS (electronic IDentification Authentication and Signature) in tema di autenticazione e che ha portato a diversi framework (compatibili) di autenticazione nei Paesi dell’Unione (SPID in Italia).

Questo approccio definito in CLIPS è stato sperimentato in 4 città pilota: Lecce in Italia, Santander in Spagna, Novi Sad in Serbia e Bremerhaven in Germania.

Il ruolo e la gestione dei dati

Nell’approccio appena descritto i dati e in particolare gli open data svolgono un ruolo fondamentale. I dati rappresentano ancora un potenziale inespresso per molte Pubbliche Amministrazioni che, se messi a disposizione dell’intera comunità territoriale, possono generare nuovi servizi e, quindi, nuovi potenziali modelli di business.

In CLIPS i dati disponibili sono stati sia di tipo Open Data che dati provenienti dai sistemi legacy delle Pubbliche Amministrazioni. Questo secondo tipo di dati ha portato ad affrontare un’altra sfida interessante: la sicurezza di eventuali dati sensibili gestiti dalle Pubbliche Amministrazione all’interno di un ambiente cloud.
La soluzione sperimentata in CLIPS vede solo la logica di business dei servizi (micro-servizi) risiedere sul cloud, mentre i dati della PA restano sempre all’interno dei sistemi IT della PA. L’accesso ai dati su tali sistemi legacy viene gestito attraverso altri servizi atomici esposti dalle PA: i micro-proxy. I micro-proxy (come canale di accesso) permettono da un lato alle PA di mantenere il controllo completo sui propri dati e dall’altro di rispettare i requisiti di accesso e sicurezza stabiliti all’interno dell’intero ecosistema abilitato dall’ambiente cloud di CLIPS.
Infine per sfruttare ulteriormente le potenzialità offerte da un ambiente cross-border, CLIPS si è avvalso della federazione dei nodi Open Data messi a disposizioni dalle quattro città pilota, offrendo agli attori coinvolti nella realizzazione dei servizi pubblici un unico punto di accesso ai dati aperti, rendendo possibile lo sviluppo di servizi transfrontalieri e/o utilizzabili su più città.

Lessons learned

CLIPS ha rappresentato una opportunità interessante che ha portato il gruppo di progetto a ragionare e sviluppare soluzioni ICT con l’obiettivo di accelerare la digital transformation nelle Pubbliche Amministrazioni con il supporto del cloud, sfruttando le risorse dati disponibili e permettendo ai vari stakeholder di partecipare attivamente alla trasformazione dei servizi della PA in servizi digitali. La nuova modalità di interazione tra la PA, i cittadini e le imprese ha ottenuto un importante risultato: servizi più rispondenti alle reali necessità.

Antonio Filograna