SOCIETY | 12 Set 2019

Dalla Smart City alla Smart Polis

Progetto Polis2020: quando i numeri sono accompagnati da commenti, immagini, reazioni diventano lo specchio della realtà

Negli ultimi anni si è assistito a un processo evolutivo di trasformazione delle nostre città che ha portato a un cambio di paradigma nell’offerta di servizi ai cittadini e alle imprese.

L’aspetto tecnologico ha sicuramente generato profondi cambiamenti e ha rappresentato un elemento importante per la nascita di quelle che oggi vengono definite “smart city” e “smart-territory”. Tuttavia le nuove tecnologie da sole non sono in grado di generare quel senso di responsabilità sociale, di collettività e di appartenenza indispensabili per creare una “comunità intelligente”.

A proporre soluzioni e modelli sistemici in grado di abilitare la creazione di Smart Polis ci pensa il progetto Polis2020, finanziato dalla Regione Puglia tramite il bando “Contratti di programma”. Il progetto vede le Smart Polis come luoghi fisici e geografici arricchiti da tecnologie all’avanguardia, ma anche come spazi relazionali densi di connessioni culturali, sociali, politiche ed economiche che, se opportunamente valorizzate, consentono di generare servizi innovativi e risposte concrete ai bisogni del singolo e della collettività.

Una proposta integrata per il cambiamento territoriale

La trasformazione della società operata dalla globalizzazione e dalla diffusione pervasiva delle nuove tecnologie digitali ha ridisegnato le dinamiche della domanda e dell’offerta di prodotti. Questi cambiamenti hanno investito non solo il settore privato ma anche quello pubblico al quale viene con sempre più forza richiesta una domanda pubblica intelligente in grado di mettersi in relazione con lo stato dell’arte delle tecnologie.

Le nuove sfide sociali rappresentano oggi non solo delle priorità di intervento ma anche delle opportunità di business e di sviluppo territoriale. Le risposte a tali sfide richiedono però un intervento coordinato e sistemico che vede il coinvolgimento congiunto di istituzioni pubbliche, aziende private, università e cittadini. In questo nuovo processo di innovazione, come evidenziato all’interno del documento strategico Smart Specialization Strategy Regione Puglia-Smart Puglia 2020, “le istituzioni, da soggetti con la funzione di mero controllo diventano soggetti capaci di determinarlo, influenzarlo, e accompagnarlo, sostituendo e/o affiancando all’impegno per sostenere il possesso della conoscenza e delle risorse, quello per promuovere la capacità di usare la conoscenza diffusa per innovare”.

È in questo contesto che si inserisce il progetto Polis2020, volto a supportare tutti gli attori del cambiamento territoriale fornendo loro strumenti in grado di implementare processi e servizi innovativi, inclusivi, partecipativi, democratici e personalizzabili.

Polis2020 mette in campo modelli, strumenti e tecnologie in grado di abilitare la partecipazione a livello di:

  • Società civile, favorendo dinamiche di coinvolgimento, cooperazione, engagement e co-creazione che permettano di creare un ecosistema di servizi citizen-centric
  • Governance, abilitando processi decisionali collaborativi che consentano al decisore pubblico di analizzare e visualizzare dati e informazioni al fine di prendere decisioni informate e basate sull’evidenza
  • Processi interni, supportando la trasparenza, la collaborazione tra differenti uffici ed enti, la misurazione delle performance e la generazione di open data.

Polis2020 è un progetto complesso, denso di aspettative e ricco di tematiche sfidanti e innovative, un progetto che attiva numerose riflessioni non solo centrate sulla tecnologia, ma anche sul fattore umano e sociale. Per questo motivo mette a disposizione delle Pubbliche Amministrazioni una piattaforma socio-tecnica che offre un layer sociale pervasivo che non solo abilita la partecipazione e la collaborazione, ma che è in grado di mettere in relazione persone, processi, dati e territorio.

Un percorso di contestualizzazione e umanizzazione dei Big Data

I Big Data risultano estremamente utili per la raccolta di informazioni quantitative e per l’individuazione di pattern presenti e futuri ed è per questo motivo che Polis2020 ha approfondito questa tematica di ricerca. Grandi passi avanti sono stati fatti negli ultimi anni in tema di gestione e sfruttamento di Big Data, di Intelligenza Artificiale e di Machine Learning. Tuttavia, specialmente se si parla di Pubblica Amministrazione, c’è ancora molto da fare. Il contesto sociale ed emotivo dei cittadini risulta essere un’informazione essenziale in grado di determinare il successo o il fallimento di una qualunque strategia o di un qualunque processo. Non è possibile quindi affidarsi solo ai Big Data, ma bisogna affiancarli e arricchirli con dati e informazioni che descrivano la complessità umana e sociale di un territorio.

In questo ambito Polis2020 si pone, quindi, la sfida di contestualizzare e “umanizzare” i Big Data, renderli pieni di significato per poterli così trasformare da semplici numeri in vere e proprie intuizioni e quindi in nuove idee e soluzioni.

I dati provenienti dai processi partecipati, dagli eventi gamificati, dai dibattiti, dai sondaggi, da blog e forum on-line non solo permettono di conoscere le esigenze dei cittadini, le loro aspettative, ma rappresentano un importante risorsa in grado di contestualizzare e reinterpretare i dati provenienti da sensori e in generale dai dispositivi IoT. Sembra una banalità, ma raccogliere dati senza comprendere il contesto dal quale essi provengono rende gli stessi dati inefficaci per la risoluzione di problematiche quotidiane più o meno complesse. Polis2020 realizza questa alchimia unendo due facce della stessa medaglia che consentono di avere una visione sistemica del territorio.

Immagine adattata da Tricia Wang

I dati provenienti dai processi partecipati uniti alla forza dirompente dei Big Data non solo consentono di comprendere a fondo il presente e di prevedere possibili scenari futuri, ma forniscono qualcosa di ancora più importante: l’ispirazione e l’intuizione. Consentono alle Pubbliche Amministrazioni di programmare e immaginare il futuro non solo basandosi su dei numeri, ma abbracciando la complessità e le peculiarità di un territorio e dei suoi abitanti.

I dati provenienti dai sensori possono, per esempio, evidenziare criticità nel trasporto urbano e segnalare disservizi, ma non sono in grado di catturare le reazioni dei cittadini che risultano differenti in funzione dell’ora e del luogo in cui si verifica e del motivo scatenante. Quando i numeri sono accompagnati da commenti, immagini, reazioni, non sono più soltanto numeri ma diventano lo specchio della realtà.

Valentina Chetta