MARKET | 22 Nov 2018

Digital Transformation: le aziende italiane sono pronte?

Il punto di vista delle aziende ICT sul grado di Trasformazione Digitale raggiunto dalle loro imprese clienti

Social Media e Big Data. Queste le tecnologie su cui le aziende italiane sembra stiano investendo in questi anni e su cui, insieme all’Internet of Things (IoT), vorrebbero puntare nell’immediato futuro. Lo dichiarano le aziende ICT Associate Assintel, l’Associazione nazionale di riferimento delle imprese ICT e digitali di Confcommercio Imprese per l’Italia, ragionando sulle intenzioni delle loro imprese clienti.

L’occasione è l’indagine Retail Transformation, realizzata dal Digital Transformation Institute e dal CFMT in collaborazione con SWG e Assintel, che confronta il punto degli attori del digitale sui principali trend tecnologici in atto, ovvero Intelligenza Artificiale, Big Data e IoT, Blockchain, Comunicazione Digitale e Social Media.

Le applicazioni relative ai Social Media e ai Big Data, soprattutto nei settori Finance (82%), Comunicazione, Trasporti e Utilities (65%) e Industria (62%), sono nei sogni proibiti delle aziende italiane, a cui si aggiungono le tecnologie Internet of Things (IoT) su cui sembra crescere, seppur lentamente, l’attenzione.

Competenze digitali come limite?

Secondo le aziende ICT associate Assintel, il 70% delle imprese con cui abitualmente si relazionano mostrano di possedere competenze digitali di base, assolutamente inadeguate ad affrontare la complessità dei percorsi di integrazione delle tecnologie digitali nei processi aziendali. Solamente il 43% delle aziende clienti, infatti, possiede anche competenze digitali applicate e di gestione, mentre le skill tecniche ICT sono presenti nel 30% delle aziende.

Una mancanza di competenze, dunque, che rende particolarmente complesso fare investimenti digitali che portino impatti importanti nei modelli di business e nell’organizzazione, poiché è inevitabile che determinino una sostanziale difficoltà delle imprese di fare da sole scelte adeguate e, di conseguenza, di monitorare correttamente gli investimenti e l’impatto che essi hanno sui ricavi dell’azienda. Lo dimostra il sostanziale disinteresse verso le tecnologie Blockchain e Intelligenza Artificiale, anche in relazione agli investimenti futuri: rispettivamente il 65% e il 68% delle aziende ne ha fatto un utilizzo nullo o bassissimo e quasi la metà non punterà nei prossimi anni su queste applicazioni per migliorare il proprio business.

Big Data nel presente e nel futuro

Parlando di Big Data, pur con un grado di complessità medio-alta, le imprese ICT ritengono che le aziende clienti punteranno, nell’immediato, prevalentemente sull’integrazione di applicazioni di questa tecnologia nella ricerca e sviluppo (46%) e, con un orizzonte più ampio (3 anni), nell’area vendita (51%) e marketing, comunicazione e assistenza clienti (59%).

Per l’IoT, invece, le aziende sembrerebbero preferire le applicazioni Smart Asset Management (43%), Smart Factory e Smart Building (38%) nel prossimo anno e Smart Logistic e Smart Metering (35%) nel prossimo triennio; anche qui con una complessità del percorso di implementazione, riferita alla condizione culturale, tecnologica e infrastrutturale in cui versano, piuttosto alta. Interesse basso o nullo, invece, per le applicazioni Smart City e Smart Car.

Aziende consapevoli dell’importanza della Trasformazione Digitale?

Secondo le imprese ICT le aziende italiane clienti sembrano sapere di dover avviare percorsi di Trasformazione Digitale, ma hanno sempre maggiore necessità di acquisire competenze più specialistiche, che le aiutino a comprendere cosa significhi realmente affrontare questo cambiamento e le supportino nella definizione delle strategie più adeguate e sostenibili (anche per potersi lanciare in investimenti più sostanziosi) e nella valutazione della loro efficacia.

Stefania Farsagli