“Non ho tempo per leggere un libro”. Così hanno risposto il 30% delle persone intervistate da Pepe Research per una ricerca dell’Osservatorio dell’Associazione Italiana Editori, pubblicata lo scorso anno. Su questo fronte non sempre la tecnologia aiuta, tra notifiche che portano la mente altrove e un quotidiano bombardamento di informazioni che ci costringe a saltare da un articolo all’altro, da un report a un pezzo di ebook, il tutto accompagnato da un crescente desiderio di poter sfogliare, digitalmente o su carta, in santa pace un buon libro.
Con l’estate e qualche giorno di ferie, però, la tendenza si può invertire. Si può decidere di buttare a mare lo smartphone o di disattivare le notifiche per prenderci del tempo tutto per la lettura.
Cosa leggere nelle giornate con le agende meno piene?
Tra i tanti titoli di romanzi da sotto l’ombrellone, possiamo fare una scelta diversa: usare il nostro tempo libero per informarci su argomenti nuovi, senza rinunciare al piacere di una bella storia. È il caso di Le avventure di Numero Primo di Marco Paolini e Gianfranco Bettin, una favola che introduce al tema dell’intelligenza artificiale attraverso gli occhi innocenti di un bambino e fa riflettere su come e dove andrà il mondo in un domani non proprio futuristico.
Altra lettura non solo per appassionati di temi legati al digitale, Follia artificiale di Luca Bolognini, nove riflessioni su nuovi diritti e libertà a cui si contrappongono nuove minacce in quella che, con l’avvento dell’AI, viene definita l’era del subconscio digitale.
Adatto a un pubblico molto vasto anche Algoritmi, di Mario Pireddu, che ci porta a ragionare su come e quanto gli algoritmi siano arrivati a influenzare le nostre vite.
Pagine da sfogliare per comprendere il rapporto uomo-macchina
Un libro sulle implicazioni che la tecnologia ha nelle nostre vite è Quello che vuole la tecnologia di Kevin Kelly. Secondo l’autore la tecnologia ha un futuro ineluttabile: “se si riavvolgesse il nastro del tempo” molte delle tecnologie che abbiamo conosciuto emergerebbero nuovamente, visto che queste altro non sono che “tutto ciò che l’uomo ha inventato”. L’uomo ha però degli spazi di libertà all’interno di questo progresso: rimane responsabile del fatto che la tecnologia, evolvendo autonomamente, proceda verso il bene invece che verso il male.
Dello stesso autore è da leggere anche L’inevitabile. Il libro parte da un fatto indiscutibile: l’uomo continua a inventare cose nuove che a loro volta generano nuovi desideri, con la conseguenza che appaiono di continuo nuove lacune da colmare. L’autore afferma che esiste una predisposizione della tecnologia che conduce verso certe direzioni e non altre, anche se rimane il libero arbitrio dell’uomo che ha un ruolo determinante. Interessante la strutturazione del libro in 12 verbi che individuano i cambiamenti che stanno sconvolgendo la modernità e che rappresentano le tendenze inevitabili perché “radicate nella natura della tecnologia, piuttosto che nella natura della società”: divenire, cognitivizzare, fluire, visualizzare, accedere, condividere, filtrare, rimescolare, interagire, tracciare, interrogare, iniziare.
Con Sapiens: a brief history of humankind e Homo Deus Noah Yuval Harari riassume la storia dell’umanità (Sapiens) e delinea la sua futura evoluzione (Homo Deus). Il libro vuole rispondere in qualche modo alla domanda: l’AI determinerà davvero la divisione dell’umanità in una élite cognitiva e una maggioranza di “useless people”?
Assaggi di Big Data
Un modo per comprendere le tante implicazioni del fenomeno Big Data è sfogliare Reinventare il capitalismo nell’era dei big data di Viktor Mayer-Schönberger e Thomas Ramge. Gli autori descrivono un futuro possibile, in cui i flussi di dati sostituiranno quelli di denaro e saranno la nuova valuta che consentirà di disintermediare il mercato come lo conosciamo oggi e di abbinare ogni prodotto al suo compratore ideale. “Il compito di noi umani non è quello di essere più efficienti, ma quello di essere autenticamente umani” una delle frasi segnalate da chi il libro lo ha consigliato.
Qualche pagina per capire meglio le reti
Un altro classico godibile è Linked: the new science of networks di Albert-László Barabási. Da leggere per comprendere meglio il significato di rete di cui molto si parla oggi, ma che in pochi riescono a concepire come reti ubique e alla base dei comportamenti di innumerevoli sistemi fisici e sociali.
Leggere per capire il senso della parola innovazione
Pubblicato alcuni anni fa e ormai un classico, Innovation, the missing dimension di Richard K. Lester e Michael J. Piore, attraverso esempi concreti, accompagna il lettore nella comprensione delle strategie di innovazione presenti in alcuni dei settori più dinamici americani.
Allo stesso modo, The Sense of Dissonance: Accounts of Worth in Economic Life di David Stark aiuta a comprendere come le imprese e le organizzazioni in genere possono innovare e cambiare il modo di risolvere i problemi.
E voi cosa avete messo in valigia?