Mario è una persona anziana che vive da sola. Mario è seduto davanti alla televisione che guarda da tempo. Il “suo robot” assistente se ne accorge e, seguendo le regole di “attività quotidiana” configurate dal suo medico di base, decide di ricordagli di fare gli esercizi di riabilitazione cognitiva che gli ha prescritto il medico.
Se Mario vuole prendere una medicina in cucina e si vuole spostare dal soggiorno con un deambulatore motorizzato, il suo robot assistente lo controllerà in ogni movimento, oltre a monitorarlo durante lo svolgimento delle attività quotidiane.
Mario ancora non esiste, se non in via sperimentale, ma RA, il Robot Assistant, e il deambulatore motorizzato, denominato Robotic Rollator, RR, sì.
“Lavoriamo a questo progetto – spiega Philip Wright, ricercatore di robotica del Gruppo Engineering – nell’ambito del progetto SEMIoTICS che terminerà a fine 2020, e mira a sviluppare un framework basato su modelli costruiti su piattaforme IoT esistenti, per abilitare e garantire un’attuazione sicura, affidabile e un comportamento semi-autonomo nelle applicazioni IoT/IioT”.
Quali gli obiettivi del progetto europeo?
Sono 7 gli obiettivi di sviluppo di SEMIoTICS, che mira a sviluppare modelli per l’orchestrazione di oggetti intelligenti e abilitatori della piattaforma IoT in applicazioni IoT, in condizioni di sicurezza, privacy, affidabilità e interoperabilità (SPDI). Meccanismi in grado di integrare device e oggetti differenti e di farli dialogare tra loro, consentendo il monitoraggio integrato e predittivo di oggetti intelligenti.
“Il framework SEMIoTICS – spiega Wright – integra reti programmabili intelligenti e meccanismi di interoperabilità semantica oltre a supportare l’adattamento dinamico tra i diversi layer, inclusi oggetti eterogenei, reti e cloud, affrontando l’adattamento efficace e il comportamento autonomo a livello del dispositivo (edge) e infrastruttura (backend) basato su analisi e apprendimenti intelligenti.
Questo scenario così ricco di tecnologia è necessario sia per la realizzazione del nostro progetto di sanità digitale che per altri due scenari applicativi: il primo sulle energie rinnovabili (in carico a Siemens), e il secondo interamente dedicato all’ottimizzazione dei dispositivi fisici (in carico a STMicroelectronics). Scenari applicativi che evidenziano la necessità dei componenti offerti dal progetto SEMIoTICS di gestione della rete, della sicurezza e della flessibilità che questi richiedono”.
In cosa consiste e a che punto è il progetto SARA?
Il progetto Engineering di sanità digitale che sfrutta SEMIoTICS, denominato SARA – Socially Assistive Robotic Solution for Ambient assisted living, mira a ritardare la deospedalizzazione di quei pazienti che non sono sufficientemente autonomi da poter restare soli a casa, ma che non richiedono attenzioni continue o prestazioni giornaliere nelle strutture sanitarie.
Il sistema è composto da diversi componenti non solo software ma anche fisici, quali il deambulatore motorizzato (denominato Robotic Rollator, RR) realizzato in un altro progetto di ricerca, sempre dallo stesso laboratorio di Engineering nel 2015, e il robot umanoide (che nel sistema SARA viene identificato come Robotic Assistant, RA). Sono presenti altri componenti nel sistema, tra cui i dispositivi per la domotica e i sensori indossabili; questi due ultimi servono a identificare e/o ad attuare situazioni specifiche.
“A fine 2019 – spiega Wright – è stata fatta una prima demo nella nuova sede di Roma EUR di Engineering, andando a simulare lo scenario in cui l’ipotetico signor Mario sia caduto e il Robot ne rilevi la caduta per avviare una richiesta di pianificazione della traiettoria e raggiungere la stanza dove è avvenuto l’incidente autonomamente. Mentre il Robot raggiunge Mario, chiama il call center e avvia una richiesta di aiuto permettendo all’operatore in remoto di verificare lo stato del paziente. Nell’ipotesi che il RA non avesse raggiunto il punto esatto nella stanza o qualora ci fosse la necessità di ruotare la testa del robot per avere una visuale più chiara dell’ambiente circostante o per un’inquadratura più puntuale, l’operatore può decidere di prendere il controllo del RA e muoverlo remotamente.
Lo scopo di tale demo è stato quello di evidenziare la necessità di tale flessibilità e delle attenzioni dovute per la sicurezza, ma è stata anche una buona occasione del team del laboratorio di ricerca per mostrare quanto si sta sviluppando
Nella prossima dimostrazione, che verrà svolta entro fine dell’anno, verrà presentato da Engineering uno degli scenari sopra descritti, utilizzando la tecnologia del progetto SEMIoTICS ed evidenziando i progressi fatti e, ci auguriamo, il raggiungimento di tutti gli obiettivi richiesti”.