Avevamo definito questo un decennio sostanzialmente caratterizzato come l’epoca dell’informazione, dove ogni attività umana è stata digitalizzata ed è quindi in grado di produrre dati. Ma quali sono le opportunità e le sfide che da questa straordinaria disponibilità di informazione si possono generare a favore di imprese, amministrazioni pubbliche e cittadini?
Opportunità
I dati che continuamente creiamo e le informazioni che ne derivano possono sicuramente essere utilizzati a vantaggio delle attività che diversi soggetti svolgono.
All’interno della singola impresa
Un primo livello di ragionamento ha a che fare con l’utilizzo di dati e informazioni per migliorare e anche rivoluzionare il funzionamento di una singola impresa. Ciò può avvenire a vari livelli:
- Grazie all’uso intelligente di dati e informazioni è possibile sviluppare nuove generazioni di prodotti in grado di adattarsi o comunque comportarsi in modo “intelligente”, in funzione del contesto e delle scelte dell’utente. È il caso, per esempio, di prodotti complessi e costosi come le più moderne automobili o di oggetti molto più semplici ed economici come un controllore domestico (come ad esempio Nest).
- Oggetti e sistemi intelligenti abilitano servizi a maggiore valore aggiunto. È il caso, per esempio, delle assicurazioni auto che sono state rivoluzionate dall’avvento delle “black-box” montate a bordo dei veicoli e che sono in grado da un lato di intervenire in caso di emergenze e, dall’altro, di monitorare il comportamento e le abitudini di guida dell’utente e conseguentemente tarare costi e coperture.
- Dati e informazioni possono infine essere utilizzati per migliorare i processi dell’azienda. Si pensi per esempio ai sistemi di monitoraggio e controllo predittivo che oggi è possibile utilizzare nella gestione di impianti e infrastrutture complesse come una rete di distribuzione elettrica o una linea ferroviaria ad alta velocità.
Tutto ciò sta già accadendo, non è solo sogno o ambizione. Le imprese stanno cambiando e sempre più cambieranno anche a causa dell’influenza che queste grandi quantità di informazioni e di dati inevitabilmente hanno su tutti gli ambiti e settori di ogni azienda moderna.
Tra imprese
Lo scambio e la condivisione delle informazioni cambia anche il modo di rapportarsi tra imprese di sviluppo di servizi integrati. Per esempio, l’ecosistema digitale E015 creato per Expo 2015 rende possibile sviluppare nuove applicazioni e servizi che sfruttano diverse fonti e sorgenti informative prodotte da una molteplicità di soggetti pubblici e privati. Allo stesso tempo, sono sempre più significativi i casi di aziende che operano in distretti o filiere industriali e che utilizzano le tecnologie digitali per fornire servizi di filiera integrati e a maggiore valore aggiunto. Più in generale, la condivisione e la fruizione di informazioni e dati rappresentano il meccanismo abilitante lo sviluppo di smartcity e smart communities.
Un altro ambito molto interessante è lo sviluppo di servizi evoluti per imprese e consumatori che si basano sull’integrazione di fonti informative di una molteplicità di imprese. Interessanti a questo proposito sono i casi di Weve nel Regno Unito e di Ezakus in Francia, società che sfruttano una molteplicità di fonti informative di diverse aziende per fornire servizi evoluti di advertising e CRM.
Nelle amministrazioni pubbliche
Le amministrazioni pubbliche detengono una mole enorme di informazioni su cittadini, imprese, territorio e, in generale, ogni ambito della vita sociale, economica e culturale di una nazione. Tali dati possono essere utilizzati sia per migliorare in modo anche radicale il funzionamento stesso delle amministrazioni, sia per offrire informazioni e servizi evoluti al pubblico, ai cittadini e alle imprese.
Per i cittadini e la società in generale
In generale, i singoli cittadini e le diverse realtà culturali e sociali possono utilizzare dati e informazioni per intervenire in tutti gli ambiti della vita economica e sociale di un Paese. Non esistono limiti ai possibili campi e settori di applicazione: dal volontariato e servizi di pubblica utilità, a nuovi servizi di assistenza e promozione sociale.
Sfide
La straordinaria quantità di informazioni e dati che lo sviluppo delle tecnologie digitali rende disponibili è certamente una grandiosa opportunità di crescita per ogni ambito della nostra società. Tuttavia, è indubbio che questa pervasiva, capillare e continua capacità di monitoraggio e analisi del comportamento di singoli e di intere comunità possa anche costituire una sfida e un rischio che non possono essere in alcun modo minimizzati o sottovalutati. Inoltre, non basta disporre dei “dati grezzi” per abilitare e mettere in campo servizi evoluti a maggiore valore aggiunto. Il dato di per sé è inutile se non viene elaborato e interpretato. Per questi motivi, accanto allo sviluppo di nuovi prodotti e servizi che valorizzino la disponibilità e la creazione di queste immense quantità di informazioni, devono essere previste anche quelle azioni che in modo permanente studino e approfondiscano gli aspetti critici e le sfide che ci troviamo ad affrontare.
Proprietà del dato
Il primo e più scottante tema è quello della proprietà del dato. In prima battuta, sembrerebbe abbastanza intuitivo che tale proprietà debba restare in capo al soggetto che lo ha generato o caratterizzato. Tuttavia, esistono molti casi dove questa proprietà non appare così nettamente determinata, o per motivazioni di carattere operativo o per motivi di interesse pubblico. Per esempio, di chi è la proprietà del dato relativo al transito di un’auto privata su una spira magnetica (posizionata sotto il manto stradale) o sotto una telecamera che rileva il traffico su tratto di strada di una città? Il cittadino potrebbe essere tracciato e quindi reclamare la proprietà di quel dato. Al tempo stesso si tratta di informazioni che hanno una rilevanza notevole sia per motivi di sicurezza (dato singolo) che di gestione delle infrastrutture stradali (dati aggregati). È indubbio quindi che questo tema costituisca certamente un elemento critico che deve essere ulteriormente studiato e approfondito.
Privacy
La privacy delle informazioni è un’altra questione particolarmente critica e scottante. Quali sono gli ambiti possibili di divulgazione e utilizzo di un dato, anche in relazione alla sua proprietà? Con quali vincoli e sotto quali condizioni e abilitazioni si può utilizzare una informazione per offrire servizi commerciali? È indubbio che lo sviluppo dei sistemi di proliferazione e di pubblicità digitale dipende in modo decisivo dalle norme e dalle regole esistenti o future in campo di privacy.
Glossari e ontologie
Perché informazioni e dati possano essere utilizzati in modo efficace è necessario disporre di strumenti che rendano possibile da un lato confrontarli e dall’altro interpretarli. In altri termini, è necessario sviluppare modelli e schemi interpretativi che diano significato e senso condiviso alle informazioni e ai dati che vengono raccolti. Questa sfida è alla base delle attività di ricerca e innovazione in tema di glossari dati, ontologia e semantica. In assenza di tali decisivi contributi, qualunque fonte informativa perde di senso e utilità in quanto vengono a mancare gli schemi interpretativi sulla base dei quali valorizzarli e utilizzarli.
L’interpretazione della conoscenza
La disponibilità di dati non corrisponde necessariamente né all’avere informazioni utili né a sostenere modelli decisionali o applicazioni realmente efficaci. Il dato deve essere studiato, interpretato e elaborato per estrarne conoscenza utile e applicabile nello specifico contesto applicativo.
Ciò richiede una multidisciplinare commistione di tecniche informatiche, modelli matematico-statistici e conoscenza di dominio. È solo dal virtuoso incontro di queste tre discipline che diventa possibile dare senso e utilità a dati che altrimenti potrebbero restare del tutto inutili o poco significativi.
Cooperazione e interoperabilità
Dati e informazioni devono poter essere scambiati tra soggetti diversi. È un tema critico e importante soprattutto (ma non solo) nel campo delle pubbliche amministrazioni: perché un cittadino deve comunicare la stessa informazione a due amministrazioni diverse? Perché le amministrazioni non comunicano e si scambiano informazioni direttamente? È un problema, appunto, di interoperabilità e di interazioni tra soggetti diversi. Tale tema estende e completa quanto discusso a proposito di semantica, ontologia e glossari dati, introducendo per l’appunto il problema della interoperabilità tra sistemi informatici indipendenti.
I modelli di business
Infine, un’ultima ma certamente non meno importante sfida riguarda i modelli economici secondo i quali sostenere investimenti, e sfruttare e valorizzare dati e informazioni. Ovviamente, la pubblicità e i processi ad essa collegata costituiscono lo snodo attorno al quale ruotano la gran parte dei modelli di business oggi disponibili. Certamente, è necessario capire se possano essere altre le forme secondo le quali costruire modelli di business che consentano lo sviluppo dell’intero ecosistema della conoscenza e garantiscano la valorizzazione delle diverse forme di dati e informazioni rese disponibili dallo sviluppo delle tecnologie digitali.
Alfonso Fuggetta