MARKET | 24 Apr 2018

Organization 3.0: le informazioni fluiscono libere

Come cambierà l'organizzazione nelle aziende del futuro?

“La consuetudine di considerare le informazioni riservate, o accessibili in base al ruolo o alla posizione, o il fatto che rimangano spesso confinate all’interno di un determinato dipartimento o funzione, si scontra con la realtà esterna in cui tutti viviamo, dove l’informazione, a volte fin troppa, è ampiamente accessibile quando ne abbiamo bisogno”.

Questa frase, contenuta nel rapporto “Organization 3.0. L’azienda del futuro” di Asterys, riassume la necessità rilevata da manager e dipendenti intervistati di avere sempre più bisogno di dati e informazioni liberamente accessibili in azienda.

Un quarto degli 800 dipendenti, manager ed executive di Stati Uniti e Europa coinvolti nella ricerca immagina che in futuro tutte le informazioni aziendali siano accessibili, compresi i dati finanziari e gli stipendi e con gli unici limiti dettati da leggi o normative. Accesso libero dunque per quasi i due terzi degli intervistati americani e UK, che si abbassa a un 58% per l’Italia. Ad avvertire maggiormente la necessità di dati disponibili a tutti, gli intervistati con più di 46 anni.

Se i dati sono accessibili, quali gli effetti sulla collaborazione in azienda?

Nell’azienda del futuro, la collaborazione, considerata negli ultimi 10 anni un fattore chiave di successo, continuerà a essere un tema centrale. Per la maggior parte degli intervistati (71%), infatti, ci sarà la necessità di una connessione costante ed efficace che superi i confini dei singoli dipartimenti o funzioni e metta in comunicazione i team che lavorano in diverse aree dell’organizzazione. Questa aspettativa è più forte nel Regno Unito (84%), in Spagna (80%) e in Italia (74%) ed è sostenuta da manager (94%), dirigenti (77%) e dalle persone più giovani, in fascia 25-35 anni (84%).

La collaborazione sicuramente è connessa con l’idea di una struttura aziendale che da gerarchica diventa sempre più caratterizzata da reti di team con forte livello di autonomia decisionale anche per quanto riguarda obiettivi e strategie. Un intervistato su 4 immagina team auto-organizzati e auto-diretti, operanti attraverso principi condivisi e nei quali tutti i membri sono responsabili del risultato dell’attività di gruppo, senza coordinamento da parte di supervisori o capi. Ad eccezione di UK e USA, la maggior parte delle persone si aspetta forte autonomia dei gruppi di lavoro (52%), con un 37% di manager e 36% di dirigenti che “abolirebbero” il leader formale.

Nell’azienda del futuro il lavoro è più semplice?

Abbattere la burocrazia che rallenta il lavoro delle persone è uno degli obiettivi individuati dai rispondenti alla ricerca Asterys. La maggior parte delle persone si aspetta che le aziende di successo siano caratterizzate da sistemi e processi semplificati e dinamici e lavoro flessibile, con l’ufficio sempre più da considerare come uno dei possibili luoghi di lavoro, non certo l’unico. Una diversa concezione del luogo di lavoro che non può prescindere dal ripensamento di sistemi e processi, dalla trasformazione digitale dell’azienda e dal supporto alla collaborazione. Spagna (con il 69%) e Francia (con il 64%) i Paesi più orientati a sistemi e processi semplificati e dinamici, in cui cambiano anche le modalità di valutazione delle performance.

Al posto delle classiche performance review annuali, infatti, in particolare i dirigenti si aspettano frequenti check informali tra manager e dipendenti a livello individuale e di team. Con l’eccezione di Spagna e Stati Uniti, è interessante notare come il 23% degli intervistati si aspetti che la performance si misuri sulla base dei risultati del team da parte dei suoi membri, spostando quindi il focus dalle prestazioni individuali a quelle di gruppo.

Il cliente resta al centro?

Anche nell’azienda del futuro, il cliente è e resta al centro, con un 60% degli intervistati che lo vede come stakeholder esterno e un 40% che ritiene di doverlo coinvolgere nei processi chiave dell’organizzazione, interagendo in questo modo con l’impresa da più vicino. Messo in evidenza dal rapporto anche la necessità per molti intervistati di ampliare la platea di stakeholder, andando a costituire una comunità che includa, oltre ai clienti, dipendenti, azionisti, fornitori.

In estrema sintesi un’azienda 3.0 semplice, collaborativa, non gerarchica ma soprattutto con dati accessibili e al centro. Il futuro è già qui?