TECH | 24 Set 2019

Il senso di una Partnership Pubblico Privato per l’Intelligenza Artificiale

Le 5 aree di lavoro strategiche per realizzare una Partnership Pubblico Privata per lo sviluppo dell'AI in Europa.

I settori della robotica e dei Big Data stanno segnando una forte crescita nell’economia europea. Le loro catene del valore, integrate insieme a una combinazione di tecnologie abilitanti, conferiscono all’Intelligenza Artificiale il potere di trasformare l’economia e la società. Un uso responsabile dell’AI è pertanto necessario per un suo sfruttamento ottimale, che non vada a scapito dei valori europei. Negli ambienti industriali, l’integrazione delle fasi di produzione o della movimentazione dei materiali, con i dati che guidano i processi, aumenterà la produttività, la flessibilità e la qualità. Nel settore dei servizi l’Intelligenza Artificiale consentirà lo sviluppo di nuovi modelli di business, innalzerà gli standard e offrirà un valore, a volte difficilmente immaginabile, ai cittadini e alle imprese.

Ad oggi risulta chiara la necessità di formulare una visione comune. Nessuna singola iniziativa, nessun singolo Paese, nessuna singola azienda o segmento di mercato può affrontare da solo questa sfida. Servono solide basi e una rete in grado di mettere in collegamento l’ecosistema necessario. Per questo la Big Data Value Association (BDVA) e la European Robotics Association (euRobotics) avviano a fine 2018 una stretta collaborazione tra loro e con altre iniziative anche di tipo accademico e sociale. Il primo risultato tangibile di questa collaborazione è la Strategic, Research, Innovation and Deployment Agenda, pubblicata a giugno 2019. Questo documento, in beta permanente grazie a nuovi contributi da parte della rete di soggetti interessati a partecipare, ha l’obiettivo di essere punto di riferimento per la costruzione di un Partenariato Pubblico Privato, PPP, tra le associazioni e la Commissione Europea

Come implementare una Partnership Pubblico Privato su AI?

L’implementazione della PPP su AI avrà come obiettivo entrambi i programmi europei in via di definizione, che si estenderanno nel periodo 2021-2027: Digital Europe, da 9 ,2 miliardi di euro, per sviluppare le capacità e le infrastrutture, e Horizon Europe, da 100 miliardi di euro, per la ricerca e l’innovazione. A tal fine, la proposta di come realizzare le attività per l’implementazione di una AI efficace si baserà su cinque aree di lavoro strategiche.

Mobilitazione dell’ecosistema AI europeo

La partnership per l’AI sarà prima di tutto un focus per le parti interessate (industria e servizi, compresi i ricercatori) che cercano di accedere all’opportunità offerta dall’applicazione di queste nuove tecnologie e costituirà un punto focale per lo sviluppo e l’implementazione della strategia comune sull’Intelligenza Artificiale in Europa, basato su una buona comprensione dei punti di forza della tecnologia e delle opportunità in linea con il mercato europeo e globale sull’AI.

Competenze e accettazione

La sfida che deve affrontare l’Europa per comprendere quali competenze sono necessarie, richiede un’ampia visione in prospettiva. L’AI PPP mira a comprendere la domanda e l’offerta di competenze di Intelligenza Artificiale in Europa, tenendo conto della necessità di professionisti multidisciplinari per saper opportunamente collegare tematiche tecniche e non tecniche. Si deve arrivare a garantire l’esistenza di programmi di studio adeguati per supportare la domanda di competenze specifiche e inoltre si deve arrivare a riconoscere la necessità di un apprendimento continuo. Infine, l’Europa deve conservare i talenti dell’AI.

Innovazione e fattori abilitanti del mercato

L’obiettivo in quest’area di lavoro è garantire che l’ambiente europeo sia in grado di fornire le risorse e le infrastrutture necessarie per l’innovazione e la diffusione dell’AI: per esempio, dati, infrastruttura IoT, edge processing, HPC, infrastrutture di test. È fondamentale che gli innovatori (PMI, start-up, eccetera) possano accedere a questa infrastruttura tecnica e ottenere accesso a competenze e finanziamenti (pubblici e privati) che possano aiutarli a realizzare soluzioni in risposta a opportunità concrete. L’innovazione di successo dipende, infatti, dalla creazione di connessioni, collegamenti tra parti interessate, del mercato, agli utenti finali e agli esperti di ricerca.

Norme guida e regolamentazione

Il documento cerca di creare in Europa un mercato di qualità, modellato su standard e normative comuni a livello mondiale e su approcci comuni alla certificazione e alla validazione di prodotti e servizi basati sull’AI. Ciò consente una trasmissione fluida dell’innovazione nel mercato, favorendo una più rapida implementazione di prodotti e dei servizi sia in Europa che fuori di essa. Si mira ad aumentare la fiducia nell’Intelligenza Artificiale creando garanzie comprensibili, sia per il funzionamento che per il comportamento. L’impatto della regolamentazione e della certificazione sullo sviluppo e l’implementazione dei prodotti è estremamente complesso, soprattutto quando sono coinvolti processi decisionali o l’apprendimento autonomo. L’AI PPP aumenterà la comprensione della regolamentazione e promuoverà la disponibilità di ambienti di test, di alta qualità, che siano accessibili a tutti i settori e le regioni d’Europa.

Promozione dell’eccellenza nella ricerca

Un obiettivo chiave dell’agenda è promuovere l’eccellenza della ricerca nei fattori abilitanti, tecnologici e intersettoriali, che rivestano un’importanza strategica al fine di ottenere una AI europea considerata affidabile. L’Europa deve sfruttare la sua attuale eccellenza scientifica nell’Intelligenza Artificiale, rafforzare la cooperazione, ridurre la frammentazione della ricerca e garantire l’accesso a infrastrutture di livello internazionale (HPC, infrastruttura di test, Rete Europea di centri di Eccellenza su AI, eccetera). L’AI PPP deve garantire che la ricerca sia allineata con le esigenze dei vari settori e si deve concentrare su soluzioni che ne promuovano la diffusione.

Quale il percorso da fare ora?

Per arrivare a una completa definizione di questo rapporto tra pubblico e privato c’è sicuramente ancora un pezzo di strada da fare. La Commissione Europea potrebbe arrivare a formulare una soluzione, ma ad oggi questa prospettiva sembra ancora lontana. La cosa che più conta per i partecipanti alle associazioni europee è restare interlocutori preferenziali della Commissione Europea, rispondere alle richieste di contributi e chiarimenti, lavorare al meglio per fare in modo che il prossimo programma quadro li veda protagonisti come aziende, a beneficio dei mercati europei, e come innovatori, a beneficio del posizionamento dell’Europa nel panorama internazionale dell’Intelligenza Artificiale.