Un “evangelist” della Realtà Aumentata e della tecnologia: così si definisce Francesco Benvenuto, AR Product Marketing in OverIT dal 2017 e con esperienza nel settore dal 2006, che si occupa non solo del marketing di nuovi prodotti di AR, ma fa anche attività di informazione e coinvolgimento, cercando di spiegare le tecnologie e soprattutto di individuare la loro possibile applicazione nel contesto aziendale.
“Se dovessi descrivere la mia professione – racconta Francesco – la definirei come Innovation-Driven Product Marketing, perché oggi il lavoro di chi si occupa di definire e promuovere l’utilizzo di una soluzione di Realtà Aumentata si basa su un’attività di ricerca e innovazione continua”.
Cosa significa oggi occuparsi di Realtà Aumentata e qual è il tuo obiettivo?
“Occuparsi di Realtà Aumentata significa capire come adattare questa tecnologia e gli enormi benefici che porta nell’ambito business. In primis, occorre ascoltare le esigenze delle aziende e far evolvere di continuo il prodotto. Oggi le imprese conoscono solo parte delle potenzialità dell’Augmented, Mixed & Virtual Reality e il mio compito sta nel trasmettere appieno le loro la potenzialità, che non vanno più considerate futuristiche come accadeva fino a qualche tempo fa, bensì pronte per essere sfruttate.
Per stare al passo con l’evoluzione tecnologica del settore, è necessario scoprire come adattare AR, MR e VR a molteplici processi di business dei clienti, per contribuire a soddisfare gli standard di sicurezza sul lavoro e migliorare efficienza generale e qualità delle mansioni svolte dalle risorse. Il tutto riducendo sia il margine di errore che il tempo necessario per completare una mansione”.
Quali sono i principali ambiti di applicazione della Realtà Aumentata nelle aziende?
“L’utilizzo tipico della Realtà Aumentata si concentra nell’esecuzione di attività manutentive, collaborazione virtuale e formazione. I tecnici in campo si trovano spesso in situazioni in cui devono confrontarsi con un asset sconosciuto, che costringe l’azienda per cui lavorano a inviare sul luogo un collega più esperto. Una procedura, questa, dispendiosa in termini di tempo e costi e pertanto inefficiente. Si pensi anche agli interventi di manutenzione e riparazione, che oggi rappresentano una delle criticità più rilevanti per le aziende. La Realtà Aumentata è in grado di compensare il gap di competenze e ridurre gli errori dei tecnici che operano sul campo, garantendo una condivisione rapida ed efficace del know-how, aumentando la percentuale di risoluzioni al primo tentativo e fornendo diagnosi più accurate.
Con l’avanzamento tecnologico è aumentata anche la complessità dei macchinari e, di conseguenza, le operazioni di supporto richiedono l’intervento di risorse sempre più specializzate; i manutentori esperti sono merce rara e spesso sono costretti a spostarsi da un lato all’altro del mondo per rispondere alle richieste di intervento, prolungando i tempi di fermo-macchina e aumentando i costi per le imprese. È in questo filone che subentra la formazione delle risorse a distanza su nuovi processi manutentivi o attività di montaggio complesse. Tali funzioni sono particolarmente utili in caso di situazioni troppo complicate o costose da ricreare nella realtà”.
Quali sono le principali funzionalità di Realtà Aumentata richieste dalle aziende?
“I tecnici sul campo, utilizzando un Head-Mounted Display, possono operare a mani libere e riconoscere in modo automatico un asset, con l’obiettivo di visualizzare istantaneamente e in sovrapposizione al mondo reale dei dati provenienti dalle linee di produzione “smart” e da sensori IoT. Inoltre, possono manipolare un Digital Twin o aggiungere, “ancorandole”, delle annotazioni condivise da utenti remoti, con le competenze necessarie per supportare l’esecuzione delle attività in campo. Queste funzionalità estendono le competenze e permettono di completare operazioni di manutenzione e assistenza in modo più rapido ed efficiente. Le aziende, inoltre, possono oggi creare una base di conoscenza condivisa, sfruttando l’Intelligenza Artificiale, in grado di suggerire in maniera automatica le possibili soluzioni derivanti dall’apprendimento di precedenti interventi. Altra importante funzionalità è quella relativa alla gestione del territorio: le attività manutentive possono essere associate a coordinate geografiche specifiche che identificano il luogo nel quale si trova l’asset. Integrando le informazioni provenienti dal Geographic Information System (Sistema Informativo Territoriale) ai dati virtuali, gli utenti possono visualizzare reti, asset e dati tecnici, ad esempio per valutare preventivamente l’impatto di impianti e reti ancora prima della loro realizzazione, oppure per ridurre il tempo necessario a identificare gli asset sul territorio”.
Quale la difficoltà più grande di questa professione? Come superarla?
“Spesso mi trovo a dover spiegare una tecnologia a persone che non la conoscono e non riescono a immaginarne l’opportunità. Per questo, in genere, prima di presentare il prodotto analizzo l’azienda per portare degli esempi concreti di come si possa applicare la Realtà Aumentata a specifici processi. In questo modo risulta essere più semplice per l’interlocutore capirne i benefici”.
Qual è la parte migliore di questo lavoro?
“La parte più eccitante è quando riscuoto interesse da parte degli interlocutori. La sfida, infatti, sta nel trasferire il concetto che ciò che propongo, spesso, è già pronto e può portare risultati in breve tempo. Inoltre, molto spesso dalle interazioni nascono nuove idee che permettono di portare valore aggiunto.
Ricordo con piacere l’esperienza con quello che oggi è uno nostro cliente negli Usa. Nel corso di una presentazione presso uno dei principali laboratori nazionali statunitensi che operano per il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti d’America mi è stato chiesto di vestire il ruolo di un tecnico inesperto per ricevere supporto in Realtà Aumentata da parte di un ingegnere esperto connesso da remoto. Nell’occasione sono riuscito a dimostrare l’effettiva utilità e semplicità della soluzione proposta portando a termine con successo il compito assegnatomi, sfruttando le potenzialità della tecnologia abbinate all’esperienza di un utente esperto”.
La formazione universitaria ha aiutato il tuo percorso professionale?
“Credo che lo abbia sicuramente agevolato. Fondamentali le esperienze di studio in India e negli USA, che hanno arricchito il mio inglese, lingua fondamentale per rimanere al passo con la tecnologia, non solo nell’ambito della Realtà Aumentata. Tra le attività che seguo attivamente c’è l’interazione con ricercatori e società di consulenza operanti nel mondo dell’IT per aggiornarli a cadenza mensile sullo sviluppo del prodotto e per ricevere i feedback necessari a un continuo miglioramento del prodotto stesso”.
Quali sono i siti, i blog, le news che consulti ogni giorno?
“Per rimanere al passo con una tecnologia che corre, partecipo annualmente ai principali summit, ovvero AWE (Augmented World Expo) a Santa Clara in Silicon Valley ed EWTS (Enterprise Wearable Technology Summit) a Dallas, entrambi negli USA. A questi eventi vengono presentati nuovi hardware e c’è la possibilità di incontrare le aziende alla ricerca di soluzioni di Augmented, Mixed e Virtual Reality. Un blog importante è THE VRAR Association, dove i principali vendor di Augmented Reality pubblicano guide e ricerche utili agli esperti del settore”.