Il passaggio a modelli di business digitali richiede cambiamenti radicali dei processi organizzativi interni alle imprese che non sempre si è in grado di fronteggiare. Cambiamenti complessi, spesso ostacolati dalla resistenza culturale al cambiamento, individuata come principale limite alla Digital Transformation (per il 46% degli intervistati italiani) da una recente ricerca “Azienda del futuro e trasformazione digitale: sfide e opportunità per sprigionare i talenti“, condotta da IDC e commissionata da Cornerstone OnDemand. Altri ostacoli sono la mancanza di vision da parte della leadership, risorse finanziarie insufficienti, difficoltà a conservare i migliori talenti e mancanza di innovazione interna.
Come a dire: non c’è innovazione se non c’è coinvolgimento e convinzione delle persone che lavorano nelle imprese.
L’indagine, che ha coinvolto 1.469 responsabili HR aziendali e manager di linea in aziende con più di 500 dipendenti operanti in 14 Paesi europei, rivela che il 91% delle aziende italiane riconosce la trasformazione digitale come prioritaria, ma solo il 63% ha veramente iniziato il processo. Per l’Italia – si legge nello studio – le difficoltà iniziano a livello di management buy-in, a causa di una carenza di visione strategica sulla trasformazione digitale che determina una sostanziale debolezza della sponsorship e del sostegno finanziario necessario per progetti complessi. A questo si aggiunge l’impossibilità di trovare talenti e competenze (indicata dal 26%) e la difficoltà di trattenerli in azienda (27%).
“La trasformazione digitale è oggi una priorità assoluta per le aziende” – ha commentato Bo Lykkegaard, Associate Vice President di IDC Software and European Enterprise Applications. “Una trasformazione di successo richiede cambiamenti importanti nella gestione, nella formazione e nello sviluppo della forza lavoro”.
L’Italia, sfogliando le pagine del report, si mostra poco al di sotto della media europea (39%) quando si tratta della capacità di pianificare nel lungo termine (36%). Ricordando che le aziende italiane evidenziano una certa mancanza di visione e leadership oltre alla scarsità di risorse finanziarie, non sorprende che le valutazioni in merito alla capacità di pianificazione nel lungo termine si attestino al di sotto della media europea e che molte aziende intervistate esprimano una valutazione medio-bassa delle proprie capacità.
La mancanza di una leadership capace di comunicare chiaramente la propria visione e strategia, congiuntamente alla limitata disponibilità di risorse finanziarie, compromettono la capacità di estendere il processo di pianificazione oltre un orizzonte temporale molto limitato.
Come superare allora gli ostacoli alla trasformazione digitale delle imprese?
Un ruolo importante, indica la ricerca, lo hanno proprio le persone che ci lavorano e i manager che coordinano e che devono individuare i migliori talenti in azienda. Il 27% delle imprese europee intervistate dichiara infatti, a questo proposito, di avere difficoltà a trattenere le persone più preparate in grado di supportare il processo di digital transformation.
A favorire la digitalizzazione sicuramente strumenti in grado di analizzare adeguatamente i dati a disposizione, con particolare riferimento a quelli utili alla pianificazione della forza lavoro. Il 48% del campione intervistato si dichiara attualmente insoddisfatto degli strumenti di analisi disponibili al momento.
Punto a favore della trasformazione digitale anche il lavoro flessibile, che migliora potenzialmente la qualità della vita degli utenti e che risulta oggi possibile: l’84% delle aziende intervistate – 81% in Italia – dichiara di poter accedere a dati e applicazioni aziendali anche da remoto, e il 65% – 61% in Italia – riferisce di poter svolgere tutto o parte del proprio lavoro anche attraverso smartphone e tablet.
Per l’Italia, in particolare, le azioni necessarie che potrebbero impattare positivamente sulla digital transformation sono riassunte in:
- elaborazione di una visione strategica condivisa e trasparente
- comunicazione chiara da parte della leadership della propria agenda digitale all’intera organizzazione
- fidelizzazione dei talenti
- garanzia di supporto finanziario ai progetti di trasformazione digitale
- investimento in soluzioni di Human Capital Management che consentono di monitorare, attraverso appositi analytics, l’andamento di alcuni KPI della trasformazione digitale
- supporto ai lavoratori che devono aprirsi al cambiamento attraverso una maggiore libertà decisionale utile a raggiungere gli obiettivi aziendali e il miglioramento della gestione, dello sviluppo e della pianificazione del lavoro
- maggiore attenzione a una gestione sempre più trasparente delle performance.
Last but not least proprio i dati: le aziende dovranno impiegare infatti quelli delle Risorse Umane per misurare i processi di trasformazione digitale.