SOCIETY | 18 Feb 2020

Trasporto pubblico: dall’analisi dei dati a un possibile miglioramento?

Come la tecnologia contribuisce a migliorare il trasposto pubblico. Nel report annuale Moovit pregi, difetti e aspettative dei passeggeri

Quanto del nostro tempo passiamo alla fermata in attesa di un trasporto pubblico? Quanti minuti della nostra vita trascorsi dentro un treno, un bus, un tram pubblico per raggiungere luogo di lavoro o studio? Ma soprattutto quali sono i dati da analizzare per comprendere come le tecnologie digitali possono aiutarci a migliorare la vivibilità delle nostre città? A rispondere a queste domande il report annuale redatto da Moovit, società sviluppatrice di una delle app per la mobilità urbana più usate, che ha elaborato i dati degli spostamenti degli utenti effettuati in 99 aree metropolitane e 25 nazioni diverse nel mondo.

Quanto tempo aspettiamo alla fermata di un mezzo pubblico?

Se guardiamo all’Italia, il report Moovit assegna la maglia nera a Palermo e Trapani, dove il tempo medio di attesa raggiunge i 24 minuti, a fronte di 22 di Napoli, 16 di Roma, 13 di Asti e Torino, 10 di Venezia e Firenze per arrivare a Milano, Genova e Savona, città nelle quali si perde meno tempo alla fermata, con soli 9 minuti di attesa. Se si fa un confronto più esteso con altre capitali, è Roma a “vincere” un primato in termini di scarsa efficienza, visto che i tempi medi di attesa vanno dai 12 di New York, agli 11 di Madrid, Parigi e Berlino, ai 10 di Londra ai 9 di Barcellona.

Quanti minuti della giornata si impiegano per arrivare a destinazione con il trasporto pubblico?

Anche in questo caso il primato, in peggio, spetta alla capitale d’Italia con ben 52 minuti medi necessari per spostarsi da casa al posto di lavoro o studio. Dato non molto distante comunque da New York, dove è ancora maggiore il tempo trascorso in un mezzo (54 minuti), Parigi (49), Madrid (46) o Barcellona (36). Tornando in Italia, diversi i tempi per Napoli (46 minuti), Milano (43), Torino e Asti (41), Venezia (38), Firenze, Palermo e Trapani (36), Bologna (35), fino alle posizioni più favorevoli di Genova e Savona, dove si trascorrono a bordo solo 33 minuti di vita al giorno.

Quanti i chilometri percorsi dagli utenti?

Oltre ai tempi di attesa, interessante analizzare tramite il Moovit Report le distanze medie percorse per un viaggio di andata che vanno dai 9 Km di Napoli, agli 8,5 di Venezia, ai circa 8 di Milano e ai quasi 7 di Roma per arrivare alla città in cui le distanze percorse sono più brevi, ovvero Firenze con poco più di 4,5 e Palermo e Trapani con 3,9.

Quanto sono utilizzati i mezzi di micromobilità come bike sharing e scooter sharing?

Novità dell’ultimo rapporto Moovit la sezione appositamente dedicata a mezzi “alternativi”, quali il bike sharing, lo scooter sharing e i monopattini elettrici, che sono già realtà in molte città italiane. In Europa primi nell’uso di questi mezzi, con frequenza pari ad almeno 3 volte a settimana, sono Barcellona e Parigi (con il 10% dei cittadini che fa ricorso alla micromobilità) e Berlino e Birmingham (11%). Se guardiamo all’Italia, invece, ad avere il primato per la stessa frequenza sono Genova e Savona (3%), Venezia (2,8%), Firenze (2,6%) e Milano (2%). Ancora molte le persone (in media più del 75%) le persone che affermano di non voler far ricorso a questo tipo di mobilità urbana, nonostante esistano servizi di questo tipo in città.

Cosa incoraggerebbe il ricorso al trasporto pubblico?

Se guardiamo ai dati italiani, il report parla di una maggioranza di persone (il 16%) che vorrebbe minori tempi di attesa alla fermata e un maggior numero di mezzi che passano, un 13% che gradirebbe il rispetto dei tempi di passaggio indicati nelle tabelle orarie e un 11,5% che auspicherebbe a mezzi pubblici meno affollati. Non indifferente l’aspetto economico, visto che il 9% degli intervistati Moovit ha dichiarato di gradire tariffe più convenienti, e il fattore tempo trascorso per raggiungere il posto di lavoro o studio, visto che l’8,5% afferma di essere attratto da tempi di attesa più brevi alla fermata o da corsie preferenziali che consentano di muoversi in modo più rapido rispetto al mezzo privato. Ancora poco sentita in Italia (3,4%) l’esigenza di acquistare più velocemente il biglietto, ad esempio tramite uno smartphone o di fruire di servizi comodi quali per esempio caricatori USB alle fermate o maggior confort a bordo.

“Quando parliamo di trasporto pubblico – afferma Carmine Rossin, Head of Transportation & Infrastructures Business Unit di Engineering – occorre porre estrema attenzione ai temi legati alla sostenibilità ambientale. In tale contesto stiamo lavorando, anche in collaborazione con Moovit, a una piattaforma in grado di attivare servizi di trasporto flessibili a chiamata, riducendo al minimo i tempi di attesa e rendendo i servizi molto più efficienti e fruibili. Un servizio particolarmente utile anche nelle aree a domanda debole, in cui l’erogazione dei servizi di trasporto tradizionali diventa spesso difficile ed onerosa”.