MARKET | 10 Dic 2019

2020: più investimenti in digitale e ricorso a Open Innovation

Secondo i dati del Politecnico di Milano crescono gli investimenti in Big Data , Cybersecurity e sistemi ERP: ma se le grandi aziende incrementano i budget nella spesa ICT, le PMI restano indietro.

Crescono ancora gli investimenti delle imprese italiane in tecnologie digitali: nel 2020 il budget ICT segnerà complessivamente una crescita del +2,8%, in particolare per Big Data Analytics, Cybersecurity e sistemi ERP. A trainare il settore le grandi imprese, mentre a registrare un ritardo importante le PMI, che prevedono un aumento di budget IT solo nel 23% dei casi.

I dati dell’Osservatorio Digital Transformation Academy e Startup Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano disegnano uno scenario di apertura ai processi di innovazione, anche di Open Innovation, e a modelli organizzativi in collaborazione con start-up, università e centri di ricerca oltre che aziende non concorrenti.

“Per il quarto anno consecutivo – commenta Alessandra Luksch, Direttore degli Osservatori Digital Transformation Academy e Startup Intelligence del Politecnico di Milano – prevediamo un trend positivo nei budget ICT delle imprese italiane con percentuali ben superiori a quelle medie registrate dalla nostra economia. Tutti i comparti contribuiscono positivamente a questo trend, ma sono soprattutto le grandi aziende a sostenere la crescita, per cui al primo posto ci sono gli investimenti in sistemi di Business Intelligence, Big Data e Analytics, a conferma della centralità dell’utilizzo, analisi e valorizzazione dei dati nei trend di innovazione. Al secondo posto troviamo, salito di numerose posizioni rispetto agli anni passati, la necessità di investire in Sistemi di Information Security, compliance e Risk Management. Il numero dei cyber attacchi cresce esponenzialmente con minacce sempre nuove e le imprese italiane aumentano gli investimenti sulla prevenzione dei rischi. Per le PMI, invece, le priorità ricadono sui sistemi ERP e su CRM, segno che questo comparto sconta un ritardo sugli investimenti in tecnologie”.

Quali le sfide dell’innovazione?

Le sfide che devono vincere le aziende per gestire l’innovazione digitale sono, secondo i dati dell’Osservatorio, la ricerca, la verifica e lo sviluppo di competenze digitali, insieme all’introduzione di nuove metodologie di lavoro. Sfide che trovano risposta nel change management da parte dei manager (43%), nella formazione (40%), nei percorsi di apprendimento per stimolare l’innovatività dei dipendenti (30%), nei contest e negli hackathon interni (26%) oltre che in attività da organizzare in collaborazione con start-up (10%).

Altra risposta efficace quella dell’apertura alla collaborazione, anche attraverso il ricorso alla Open Innovation, diventata realtà per il 73% delle grandi imprese e per il 28% delle PMI. Le grandi imprese adotta iniziative di Open Innovation, incorporando stimoli esterni di innovazione all’interno dei processi aziendali (Inbound Open Innovation), in particolare la collaborazione con università e centri di ricerca (64%), start-up intelligence (49%) e ricerca di collaborazioni con aziende consolidate (39%).

Altre iniziative utili ad approcciare l’innovazione digitale individuate dall’Osservatorio sono Call4Ideas, Call4Startup e contest (32%), hackathon, datathon, appathon (27%), fusioni e acquisizioni (25%). Molto meno diffusi i corporate incubator e accelerator (18%), i corporate venture capital (11%) e il crowdsourcing (9%).

Viste con favore da oltre 6 grandi aziende su 10 le start-up: il 35% delle imprese, infatti, già collabora con nuove imprese innovative, il 27% ha intenzione di farlo in futuro, mentre il 34% non manifesta interesse per il tema. Situazione diversa per le PMI, molto meno pronte a collaborare con le imprese innovative: l’85% non risulta essere interessato, l’11% sta programmando una collaborazione in futuro e solo il 4% ha già avviato collaborazioni.

Quanto e dove si investirà?

Le stime per il prossimo anno di Osservatori mostrano un +45% di investimenti in digitale da parte delle grandi imprese, ripartiti tra Big Data Analytics (indicato dal 42% degli intervistati), Cybersecurity (36%), sistemi ERP (29%) e CRM (29%). A seguire data center, mobile business, Cloud, eCommerce, Industria 4.0, Intelligenza Artificiale e Machine Learning. Percentuale decisamente poco rilevante quella riferita agli investimenti in Blockchain, ferma al 3%. Diverse sono ovviamente le priorità di investimento delle PMI, orientate a introdurre sistemi ERP (37%), CRM (28%) e Mobile Business (24%), mentre Intelligenza Artificiale e Machine Learning sono in fondo alle priorità di spesa.

Si nota la tendenza – conclude Alessandra Luksch – a dedicare budget per l’innovazione digitale, oltre che nelle Direzioni ICT, anche in altre come la Direzione Marketing, Business Development e Digital o nelle Direzioni Tecniche e R&D e Innovazione. In generale, appare evidente a tutti che nessun business possa ormai prescindere dal digitale, che diventa leva di innovazione su ogni dimensione: prodotti, processi e organizzazione. In questo scenario, la Direzione ICT funge da orchestratore e ogni funzione pianifica il suo futuro con il digitale”.